RENZI – Fischi alla stazione di Termoli, applausi alla “Cliternia”

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CAMPOBASSO –  L’arrivo di Renzi ieri sera a Termoli. Una accoglienza double face.

Fischi e contestazioni comunque contenute quando è sceso dal treno “Destinazione Italia” ed ha attraversato il piazzale del terminal ferroviario da parte di gruppi di partiti, da Rifondazione comunista, Cinque stelle, Fratelli d’Italia e dal Comitato No tunnel, applausi selfie e clima nettamente più disteso e accogliente alla Cantina Cliternia sede della sua tappa molisana.

Accompagnato da una folta rappresentanza regionale da Frattura a Facciolla alla segretaria del Pd Fanelli dal sindaco Sbrocca e da altri componenti della Maggioranza regionale, l’ex premier è rimasto ammirato dalla laboriosità e dalla strutturazione della cantina della Nuova Cliternia, cooperativa vitivinicola, capace di produrre 20 mila bottiglie di vino annue di alta qualità esportati soprattutto in Giappone per un fatturato di circa 8 milioni di euro annui formata da 160 soci e che nei giorni passati, purtroppo, ha dovuto conoscere anche atti di vandalismi nei suoi vigneti per la distruzione di alcuni ettari di viti pronte per la raccolta.

Renzi non si è dilungato molto a parlare di sé o della politica locale né tanto più del Governo regionale e di Frattura, anticipando che era lì per ascoltare la gente e non per fare discorsoni dopo una giornata molto intensa che lo aveva visto visitare la ex Siv a San Salvo e prima ancora fermarsi a Teramo e Pescara.

A Campomarino solo una battuta sulla legge elettorale osservando che il Rosatellum bis non è certo il massimo in questo momento ma tanto è necessario accettarlo in quanto un Referendum che doveva rimettere a posto la parte organizzativa e istituzionale del Paese è andato male. Renzi ha confermato un lato positivo della nuova norma quello che prevede la scelta dei rappresentanti al Senato contrariamente a quanto accadeva con il  Porcellum.

E quindi alla stampa ha rilasciato solo quanto segue.

“Il Pd ha fatto diverse proposte  il Mattarellum, il tedesco, il Rosatellum. Ora se, come spero, si troverà un punto di intesa al Senato, almeno i cittadini potranno scegliere il proprio deputato e il proprio senatore perché ci sarà una scheda in cui si sa chi si elegge. Ciascuno può sempre sperare la legge migliore, anch’io volevo il ballottaggio e il monocameralismo, però si fa con quello che si ha e spero che la legge passi. Se avessimo vinto il referendum ci sarebbe stata una sola Camera e la possibilità con il ballottaggio di scegliere: un cittadino avrebbe deciso di votare per Beppe Grillo, per il Pd o per Berlusconi e si sarebbe fatto un ballottaggio dove alla fine la croce sarebbe andata sul centrodestra, sul Movimento 5 stelle o sulla sinistra. Purtroppo così non è andata”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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