MONTERODUNI – Profughi, interviene CasaPound: “Fallimentari le politiche migratorie”

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ISERNIA. Su quanto accaduto ieri pomeriggio all’Hotel Holiday di Monteroduni, dove i profughi hanno inscenato una clamorosa protesta per richiamare l’attenzione delle istituzioni, intervengono i vertici di CasaPound Isernia, per i quali adesso le autorità politiche molisane sono chiamate ad esprimersi al riguardo in maniera chiara nei confronti del governo centrale:

“La rivolta degli immigrati avvenuta ieri a Monteroduni dimostra in maniera chiara ed inequivocabile quanto da noi segnalato, con comunicati ed affissione di striscioni, fin dall’inizio delle operazioni di stanziamento degli immigrati in Molise: il Molise non può essere terra di immigrazione, perché non dispone delle risorse necessarie per far fronte al fenomeno”.

Così Agostino Di Giacomo, responsabile isernino dell’associazione di promozione sociale CasaPound Italia, in una nota. “A fare le spese dell’inaccettabile reazione dei profughi, – prosegue Di Giacomo – non giustificando i problemi da loro addotti la creazione di disordini, sono stati gli abitanti del luogo, che pure hanno mostrato pazienza e spirito di solidarietà a fronte di una situazione non semplice imposta loro dall’alto, e che hanno dovuto subire i disagi derivanti dal blocco della Statale 85 da parte degli immigrati. Comunque, casi simili a quello di Monteroduni avvenuti in altre località d’Italia, come la rivolta degli immigrati di pochi giorni fa a Portopalo, in provincia di Siracusa, dimostrano come quello di ieri non rappresenti un episodio anomalo ed isolato, ma una conseguenza inevitabile ed ampiamente prevedibile di politiche migratorie assurde decise dal governo, con l’abolizione del reato di clandestinità e l’avvio di operazione ‘Mare Nostrum’, che incentivano le partenze con il risultato di riempire le nostre terre di profughi, in numeri che vanno oltre ogni capacità di accoglienza. A questo si aggiunge poi la pessima scelta delle località di stanziamento dei profughi, come nel caso della valle del Volturno, priva delle condizioni materiali per l’accoglienza”.

“Quanto alle autorità locali – conclude il responsabile isernino CPI – è tempo che assumano un atteggiamento deciso sul tema, facendo arrivare un chiaro messaggio a Roma: ‘Mare Nostrum’ va fermato per le disastrose conseguenze che provoca, ed il Molise non può essere individuato quale terra di immigrazione, perché troppo piccolo, povero e spopolato per gestire il fenomeno”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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