VENAFRO – Domate le fiamme, divampano le polemiche. D’Agostino all’attacco

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VENAFRO. Nel contributo del collega Tonino Atella, le polemiche scatenatesi all’indomani dell’incendio che ha devastato il versante sud di Monte Corno. Michele D’Agostino attacca duramente i vertici del Consorzio di Bonifica e del Parco dell’Olivo:

Critiche ed osservazioni “feroci” a margine dell’incendio, quasi sicuramente di natura dolosa, che ieri pomeriggio ha distrutto la macchia mediterranea lungo i pendii di Monte Corno, altura ad ovest di Venafro, arrivando a lambire la plurisecolare e storica area olivetata del Campaglione, oggi Parco Regionale dell’Olivo. A “gridarle” senza mezzi termini e senza peli sulla lingua è Michele D’Agostino della Deputazione del Consorzio di Bonifica di Venafro.

“Nel corso della precedente amministrazione consortile Martino e con l’ing. Napoli quale Direttore del Consorzio -spiega D’Agostino- proposi la realizzazione di una vasca di raccolta acque a monte dell’abitato venafrano, lato ovest, a protezione di natura, economia agricola e storia della nostra città. Il nuovo servizio prevedeva tra l’altro la realizzazione di pompe per irrorare immediatamente l’acqua della vasca in caso di necessità, in modo da prevenire danni e conseguenze irreparabili ai secolari oliveti e quindi al settore agricolo. L’allora amministrazione Martino e l’ing. Napoli convennero sull’utilità dell’opera, dichiarandosi per la sua realizzazione. La nuova amministrazione consortile Nola, cui avevo esposto analogo progetto, lo giudicò faraonico ed eccessivo, di fatto lasciandolo decadere”.

Il prosieguo della dura reprimenda d’Agostino : “Oggi, visti i danni prodotti da questo primo incendio collinare del 2014 e l’arrivo di aereo ed elicottero antincendi dopo 3-4 ore dalle prime fiamme quando cioè il disastro era già in fase avanzatissima, mi chiedo : vogliamo adoperarci seriamente e responsabilmente con interventi mirati per il futuro dei nostri figli e dei nipoti, salvaguardando l’ambiente in cui sono nati, stanno crescendo ed intendono restare a vivere e lavorare ? Oppure i nostri enti territoriali devono provvedere solo a pulire i fossi della pianura, tagliare l’erba, attrezzare i sentieri di montagna, partecipare e promuovere convegni, senza però preoccuparsi in concreto della salvaguardia e tutela dell’ambiente ? Non ritengo affatto ammissibile in tale contesto l’assenza/silenzio delle istituzioni locali, ossia Consorzio di Bonifica, Parco Regionale dell’Olivo e lo stesso Comune di Venafro. Torno a ribadire perciò l’urgenza di realizzare a monte dell’abitato, lato ovest, una vasca di raccolta delle acque per interventi immediati e risolutivi a protezione di ambiente e storia di Venafro, in primis i plurisecolari oliveti del Campaglione, vanto di Venafro”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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