VENAFRO – Due fratelli allo sbando, intervengano le istituzioni pubbliche

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SOCIALE – I media hanno dato la notizia per sollecitare doverosi interventi socio/umanitari, ma niente si è mosso e non è accaduto alcunché. Ci riferiamo al caso assolutamente grave e delicato dei due fratelli maggiorenni di etnia rom di Venafro, una donna e un uomo di circa 30 anni, senza collegamenti di sorta con familiari e parenti, e che vivono una esistenza a dir poco difficile ed assai precaria vista l’assenza di qualsivoglia intervento da parte delle istituzioni. Torniamo a scriverne al fine di smuovere qualcosa e procurare azioni in loro favore. Abitano in un alloggio popolare di via Flacco, hanno assegni mensili d’invalidità che sfiorano complessivamente i 500 euro, ma soprattutto non sono nelle condizioni psico/fisiche di provvedere autonomamente a se stessi. Sopravvivono più che vivere e li si vede aggirare per la città senza un obiettivo ed una meta precisa. Mattine orsono, mentre pioveva a dirotto, la giovane girovaga sotto l’acqua e senza ombrello! Vestono i due in maniera men che modesta, la stessa pulizia personale appare assai relativa e precaria, si sfamano per strada quando e dove possono, e la donna abitualmente sorride e gesticola senza costrutto alcuno, raggiungendo quotidianamente l’ufficio postale dove siede, gira in lungo e in largo e si trattiene per ore a riposare e far passare il tempo, non sapendo dove altro andare. Impiegati ed utenti postali osservano, restando perplessi per quanto avviene sotto i loro occhi senza che qualcuno o qualcosa dell’apparato pubblico si decida ad intervenire. Il fratello della donna a sua volta, che prima girava a piedi per Venafro precedendo la sorella che lo seguiva poco distante, negli ultimi tempi lo si vede di meno in giro. Di recente è riapparso, andando in giro infagottato di tutto e di più. Trattasi cioè di due soggetti allo sbando che non possono andare avanti da soli e che hanno urgente bisogno dell’intervento delle istituzioni per essere ricoverati in una struttura idonea alla loro più che delicata situazione psico/fisica e che riesca a rimetterli in sesto fisicamente e psicologicamente. I venafrani che ogni giorno notano ed osservano tali “disgraziati” fratelli aggirarsi senza meta per la città chiedono che si faccia qualcosa per loro, ricoverandoli in una struttura idonea ed aiutandoli com’è opportuno che avvenga, essendo sin troppo evidente che da soli assolutamente non possono andare avanti.
Tonino Atella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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