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FISCO – Altro che calo delle tasse sul lavoro. Il cuneo fiscale non fa che crescere in Italia, al punto che il nostro Paese si piazza tra i primi posti della classifica dei paesi Ocse per peso del fisco sui salari.
Lo rivela il rapporto “Taxing Wages 2016”, secondo cui dopo esser cresciuto ininterrottamente dal 2011, il peso del fisco sui salari dei lavoratori dell’area Ocse è rimasto fermo al 35,9%. In 8 stati il cuneo fiscale è diminuito, mentre è aumentato in altri 5, tra cui figura l’Italia: per la Penisola l’organizzazione parigina ha registrato un incremento di più dello 0,4%.
I dati dell’Ocse sono l’amara conferma del drammatico livello raggiunto dalla pressione fiscale sui lavoratori italiani, afferma il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. “Questa è la causa principale della mancata crescita dell’economia italiana – aggiunge Proietti – nel Def non c’è consapevolezza dell’urgenza di affrontare questo tema, il Governo e il Parlamento devono tagliare subito le tasse su salari e stipendi. Questo – conclude – è l’unico modo per invertire una tendenza che vede i lavoratori italiani tra i più tartassati d’Europa, favorendo una ripresa dei consumi interni con un beneficio per tutto il sistema produttivo”.
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