AMBIENTE – L’Unsic, se l’aria è inquinata, come accertato dall’Arpa, rischia di esserlo anche il terreno

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VENAFRO – L’Unsic ha intenzione di organizzare una imponente manifestazione al fine di chiedere tutela dell’ambiente e del territorio e maggiore trasparenza nei controlli. Una sorta di monitor web sulle emissioni facilmente accessibile ai cittadini, che purtroppo non si fidano più ciecamente delle istituzioni. E’ il responsabile provinciale dell’Unione sindacale imprenditori e coltivatori, Antonio Tedeschi, ad annunciare la protesta, con tanto di mezzi agricoli a rallentare il traffico. Stando alle indiscrezioni, il sindacato sta mobilitando tutte le forze per portare in strada centinaia e centinaia di agricoltori, coltivatori e cittadini. La colonna della manifestazione saranno però i trattori, che a decine verranno schierati nel corteo che attraverserà tutta Venafro e non solo. In questi giorni Tedeschi sta definendo i dettagli, per ora non c’è una data precisa ma con ogni probabilità il sit in si terrà tra la fine di questo mese e l’inizio del prossimo. L’intento è quello di rendere plastico il malcontento della comunità dell’intera Valle del Volturno verso il problema dei problemi. Prima ancora del lavoro, c’è la salute. A sottolinearlo è lo stesso Tedeschi: “Senza vita, non c’è lavoro. Quindi la salute è preminente rispetto al resto. Certo è doveroso tutelare il lavoro, ma senza la salute il lavoro non esiste”. Perché gli agricoltori e i coltivatori hanno deciso di scendere in piazza? Semplice. “Se l’aria è inquinata, come accertato dall’Arpa, rischia di esserlo anche il terreno. Prima che si scateni una vera e propria emergenza, pertanto, bisogna intervenire con forza. Da un lato i produttori rischiano di vedere buttati nel cestino i loro sacrifici, dall’altro i consumatori rischiano di mangiare alimenti pericolosi. Al momento però, ed è bene evidenziarlo, non risultano pericoli del genere, ma se si dovesse continuare così sarà inevitabile. Occorre che le istituzioni si attivino fattivamente per arginare l’inquinamento”. L’Unsic rimarca come agricoltori, coltivatori e cittadini in generale “vogliono lavorare e vivere qui, ma vogliono farlo in modo dignitoso e senza dover rischiare la salute”. Tedeschi poi plaude alle Mamme per la salute e l’ambiente “senza le quali, attraverso le loro battaglie, oggi non saremmo nemmeno a conoscenza dei pericoli che corriamo”. Recentemente, l’opinione pubblica si è destata ed ha iniziato seriamente a prendere coscienza del valore dell’ambiente. “Sono segnali positivi le costituzioni di comitati cittadini. Noi vogliamo essere al fianco di quanti si battono per la difesa della salute e dell’ambiente. E scenderemo in strada per chiedere controlli più adeguati e maggiore trasparenza, con facilità di accesso per tutti al monitoraggio delle emissioni h 24. I cittadini sono le sentinelle del territorio e vanno messi in condizioni di controllare tutto ciò che li riguarda. A partire dalla loro salute”. In vista della mega manifestazione, che promette di far ricordare quella organizzata in città una decina di anni fa contro l’ipotesi Turbogas, Antonio Tedeschi richiama l’attenzione su due aspetti principali della questione inquinamento: “Nel Molise non esiste un Registro dei tumori, ma sarebbe semplice, per cominciare a fare uno screening serio ed affidabile, incrociare i dati dei patronati e raccogliere le istanze che i malati ci sottopongono. Il nostro patronato, l’Enasc, riceve malati di tumore ormai ogni giorno, e penso che lo stesso avvenga negli altri. Si potrebbero dunque raccogliere tutti i dati e verificare quale tipo di malattia è maggiormente riscontrata e in che luogo per farsi un’idea della situazione. Ma non c’è bisogno di attendere il quadro della situazione per mettere in atto le prime misure: subito va impedito ai mezzi pesanti di attraversare il centro di Venafro. Quindi, occorre posizionare centraline di rilevamento delle emissioni nelle immediate vicinanze del termovalorizzatore e del cementificio con controlli h 24. Nel caso di valori superiori ai limiti, le istituzioni dovrebbero intervenire e bloccare le attività. Di questo c’è bisogno, e in primavera agricoltori e coltivatori lo chiederanno a gran voce. E se non si dovessero ottenere le risposte attese, non esiteremo ad organizzare nuove e più incisive forme di protesta”.

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