POLITICA – Sindaco Battista batti un colpo forte

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CAMPOBASSO – Si abbia il coraggio di dichiararsi da che parte si sta. Quello che si è assistito in Consiglio comunale a Campobasso su una mozione sulla sanità e quindi sul balletto pubblico privato, poi diventata un documento rivisto e condiviso per amore di maggioranza, ma assolutamente interpretato come tale, poi odg con assenze da parte dei firmatari ed astensioni, fa capire in che situazione si trova a governare  la maggioranza il sindaco Battista e quale rapporto di fiducia e di progettualità comuni abbia con la sua squadra. L’ordine del giorno a difesa dell’ospedale di città, il Cardarelli e quindi dei suoi reparti di prima fila, quale cardiologia e oncologia, è stato spaccato a metà senza in effetti un voto che sia l’espressione viva e concreta del centrosinistra di palazzo San Giorgio: undici voti da una parte a favore e altrettanti contrari. E tra i contrari ci sono quelli del centrosinistra più vicini ovviamente al governo Frattura, gli astenuti e coloro che come sempre non stanno mai dalla stessa parte e poi gli assenti quelli che evidentemente si sfilano quando c’è da prendere decisioni importanti di carattere generale ma di grande valenza sociale. Ovviamente la votazione non è perentoria di alcun atto esecutivo concreto ma certamente rappresenta un provvedimento di forte impatto politico che dimostra come il sindaco arranchi moltissimo e non riesca a tenere unita una squadra dove fratturiani, amici di Ruta e dissidenti, per partito preso o altro o per questioni di principio, fanno un centrosinistra dove crediamo sia difficile programmare per la città un futuro che mai come in questo momento ha bisogno di professionalità di alta qualità progettualità lontane da interessi politici di bottega  e una dirigenza politica che punti ad amministrare pienamente e incondizionatamente che non sia, pertanto, concentrata a quanto possa succedere a Isernia per le prossime elezioni, a palazzo Moffa e palazzo Vitale o nella segreteria di partito. E’ necessario, crediamo riacquistare il senso del proprio pudore politico, della propria coscienza decisionale mettendo insieme almeno il proprio pensiero, qualunque esso sia, con quello dell’altro. Alla fine senza dubbio si troverà  un ‘idea o un provvedimento comune che rispondendo all’altrui necessità avrà riscontri certamente accettati dentro e fuori i palazzi del governo locale. Il sindaco Battista non può continuare a navigare in questo stato. Abbia la fermezza, se non riesce a trovare sponde e punti dove tutti possono scontrarsi argomentare e trovare spazi di scelte istituzionali, di avviare una revisione totale all’interno della maggioranza: la legge elettorale glielo consente, c’è bisogno di autorevolezza e di coraggio. Continuare a concedere assessorati, ancora un paio per arrivare a nove che sembrano spropositati per una città di neppure 50 mila abitanti, per ricevere eventualmente il consenso in maggioranza e <appiattire > quest’ultima non è la strada, pensiamo, per continuare a governare su indirizzi e scopi precisi senza compromessi che non possono più attendere.

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