CRONACA – Minacciò i gestori di un bar e defecò nel piazzale, arrestato

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TERMOLI – Pretesero, con minacce ed intimidazioni, di farsi servire bevande alcoliche e alimenti, senza voler pagare il conto.
I fatti risalgono alla notte del 17 ottobre 2015, quando un gruppo di ragazzi fece irruzione in un bar di una stazione di servizio, sul lungomare nord di Termoli.
Erano in quattro. Uno di loro, D.G.D., 25enne di Termoli, con precedenti penali, dalle parole passò ai fatti. Per ottenere da bere, distrusse prima un bicchiere del bar e una pianta ornamentale e, non contento, defecò poi nel piazzale del locale.
Un fatto di tal spregio che gli è costato, nei giorni scorsi, i ‘domiciliari’ per ‘estorsione aggravata in concorso e danneggiamento aggravato continuato’. Le indagini furono subito avviate dagli uomini della Squadra Mobile di Campobasso che, insieme ai colleghi del Commissariato P.S. di Termoli, ricostruirono la vicenda e risalirono agli autori.
Nelle ultime ore l’arresto, eseguito dalla Polizia di Stato del capoluogo, in esecuzione di ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Larino, su richiesta del P.M. della Procura frentana, Luca Venturi. Gli altri tre ragazzi, due di Termoli e uno di Campobasso, sono stati tutti denunciati a piede libero per estorsione aggravata in concorso.
Il 25enne arrestato dovrà rispondere anche di ‘resistenza aggravata a pubblico ufficiale’. Nello stesso pomeriggio di quel giorno di follia, alla guida di un motorino, poi risultato rubato, il giovane non si fermò all’alt dei poliziotti; innescò invece un inseguimento da film d’azione. La fuga, per sottrarsi ad eventuali denunce per detenzione di marjuana destinata allo spaccio, ricettazione del motorino, detenzione illegale di un coltello a serramanico lungo 10 cm e con lama di 8, portò a manovre spericolate e a una corsa pericolosa lungo le strade della città adriatica. Non riuscirono a fermarlo neanche due poliziotti in borghese, messisi di traverso sulla carreggiata con un’auto “civetta”. La sua corsa finì solo davanti alla rampa di accesso di un garage, quando il ragazzo cadde a terra e fu invano il tentativo di svignarsela a piedi.
Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita, all’epoca dei fatti, presso la sua abitazione, fu recuperato anche un caricatore per pistola, detenuto illecitamente.
La misura degli arresti domiciliari è stata adottata dal GIP per i reati di estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice ha rilevato “un comportamento criminale palesemente complesso e grave” ritenendolo il 25enne un “soggetto di allarmante pericolosità, che all’occasione non si arresterebbe di fronte ad alcuna regola, pur di attuare i suoi più abietti propositi criminosi di profitto“.

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