MOLISE NETWORK – Questo nuovo progetto editoriale mi ha da subito conquistato; quando ormai il giornale telematico rappresenta il naturale sviluppo degli organi di informazione tradizionali, non potevo sottrarmi dal dedicare la mia professionalità a questa nuova, appassionante avventura.
Dopo anni di impegno e attività per importanti testate, ho accolto, con entusiasmo, la proposta di collaborare fattivamente con Molise Network.
È bastato percepire la passione e la dedizione dell’editore Marco Valentino per far crollare ogni mia resistenza, ogni mia remora, e convincermi che la scelta che stavo per prendere fosse quella giusta… l’unica scelta giusta.
Come potevo io, così attaccato e innamorato del mio Molise, non dare supporto ad una testata giornalistica che, anche nell’immagine principale, predilige i più importanti simboli culturali della nostra regione?
È per questo che ho deciso di accettare, condividendone il progetto, con l’impegno e la voglia di farmi portavoce, sempre e comunque, della nostra bella terra e dei nostri amati concittadini. Come iniziare questo straordinario cammino? E stato semplice: riflettendo sulla situazione attuale della nostra regione, esprimendo in poche righe il Molise che vorrei.
Troppe ruggini, troppe liti, troppo tempo passato a trascorrere per preparare e animare “guerre” di parte a distanza o ravvicinate, troppe carte da bollo consumate per denunce ed esposti di vario genere sui versanti della politica e della pubblica informazione. Ieri, oggi, domani sempre uguale. Bisogna muoversi per mettere un punto fine e ritornare ad essere una regione che possa e quindi sappia difendere questo titolo e la sua autonomia, dimostrando di essere uniti e solidali. La gente molisana è stanca di ricevere dalla politica e dai suoi amministratori più risposte sulle posizioni di un conflitto mediatico su vari fronti che sembra non avere fine piuttosto che prendere consapevolezza e quindi ponderare quanto si fa nella gestione della cosa pubblica ed è quantomeno perplessa per tutto quello che manca nella valutazione di un programma di interventi che stenta a partire e a concretizzarsi sul terreno di azioni e misure produttive e sociali. Bisogna muoversi e fare squadra lasciandosi alle spalle rancori e vendette: prossime e future. Il Molise in uno stato così conflittuale, inconcepibile, inaccettabile e pertanto pernicioso in un momento di drammatica contrazione finanziaria e sociale, deve superare ogni fossato di natura politica e ogni tensione con i vettori ufficiali che animano e operano intorno alla vita politica quotidiana mettendo in campo uno sforzo di responsabilità civile oggi insostituibile. Bisogna muoversi, quindi, per ricostruire un gesto e un luogo di grande dignità, di forte adesione e di ritrovata nobiltà dialettica riconquistandosi la fiducia e la stima della popolarità locale e quindi e il consenso di tutte le espressioni civiche della regione. Una strada maestra indispensabile per rafforzare l’autonomia di una regione dove tutti dicono e predicano molti dettano e pongono sotto la lente di ingrandimento regole comportamenti progetti e risultati centrati o mancati ma nessuno indica un “terminal” dove ritrovarsi e ragionare sinergicamente e quindi insieme. Senza muoversi, i nostri tavoli di concertazione con limitazioni e danni inimmaginabili ed il nostro destino saranno commissariati altrove fuori dal Molise. Dove tantissimi saranno soltanto comparse.
Aldo Ciaramella
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