VENAFRO – Il torrente Rava venne realizzato in modo “anomalo” per fare un “dispetto” a taluni proprietari terrieri

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VENAFRO – Una possibile e grossa novità, comunque da confermare, per il Rava di Venafro. Il torrente/fiume (data la sua portata continuativa 365 giorni l’anno) che con un forzato curvone a destra chiude a sud l’abitato cittadino andando a scaricare certamente non in maniera naturale ad ovest nel San Bartolomeo,  sarebbe stato un dispetto  all’atto della sua realizzazione, cioè a dire prima metà del ‘900. Il presunto dispetto, o sgarro se si preferisce, sarebbe rappresentato dalla realizzazione del Rava – una volta entrati a nord/est in territorio di Venafro, dopo aver lasciato l’agro del Comune di Pozzilli – non già in linea retta verso sud in direzione del Volturno, come sarebbe stato più naturale, bensì con l’attuale grande curva verso ovest e quindi col letto che chiude di fatto Venafro a sud prima di confluire nel fiume San Bartolomeo e tramite questi finalmente nel Volturno. Il dispetto/sgarro sarebbe rappresentato proprio dal curvone appena citato e dalla innaturale e forzata deviazione delle acque torrentizie/fluviali verso ovest. Si chiederà : “Perché parlare di dispetto o sgarro ? Cosa hanno a che vedere tali termini con la deviazione del Rava verso ovest ?”. Ed eccoci alla presunta novità. La deviazione del Rava verso ovest, appena entrato da nord/est nella piana di Venafro, sarebbe stata voluta per danneggiarne beni immobili e terrieri privati della zona, a tutto vantaggio di altri. Sarà vero ? E’ pura fantasia ? Non si esclude ovviamente alcuna ipotesi, ed invitiamo chi ne sa in un senso o nell’altro ad intervenire. Al riguardo le opinioni correnti. “E’ difficile credervi -si sostiene a Venafro- ma certa cosa è che, se rispondesse a verità, costituirebbe un danno enorme per la nostra città. Infatti il Rava rappresenta attualmente un evidente freno all’espansione a sud della città, nonché un pericolo consistente non appena le sue acque s’ingrossano. Sarebbe stata tutt’altra storia e tutt’altro sviluppo socio/urbanistico per Venafro se il Rava, entrato nella pianura venafrana, fosse stato fatto defluire in maniera naturale verso sud in direzione del Volturno. Tanto è vero l’ovvietà di tale concetto che giusto qualche anno addietro, constatata la ricorrente minaccia delle piene del Rava per Venafro e dintorni, si era parlato di realizzare il cosiddetto scolmatore di piena, cioè un canale da nord verso sud per portare le acque piovane provenienti da nord dai monti dell’interno immediatamente verso sud e quindi verso il Volturno, evitando la pericolosa deviazione ad ovest in direzione di Venafro. Idea poi rientrata, tant’è che oggi nessuno più ne parla. Una ipotesi però  che avrebbe cancellato definitivamente paure e pericoli per venafrani e sestolesi in caso di piene terribili del Rava, cancellando definitivamente la storia del presunto dispetto/sgarro” . Certo, come sostengono molti, è difficile credere alla storia del dispetto, ma c’è sempre di mezzo l’antico detto “ non è vero, ma ci credo !”, a tener sospeso ogni  verdetto finale.

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