CASTEL SAN VINCENZO – A sette giorni dalla scadenza per la presentazione delle integrazioni al progetto da parte di Enel, il Coordinamento No Pizzone II svela perché le criticità non saranno superate. Ribadita la netta contrarietà al progetto Enel.

Oggi il coordinamento No Pizzone II ha organizzato un’assemblea pubblica, a Castel San Vincenzo, nella piazza Umberto I, con vista sullo splendido lago turchese, uno dei tesori ambientali del territorio ai piedi delle Mainarde.

Alle 15:00 l’assemblea è stata preceduta da un incontro informativo per illustrare perché, nonostante le presunte modifiche, l’opera resterebbe devastante per l’ambiente interessato, e incompatibile con l’esigenza di tutela di un territorio ad alto pregio naturalistico.

“Il 17/01/24 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – spiega in una nota stampa il coordinamento “No Pizzone II” –  aveva concesso ad ENEL una ulteriore sospensione, fino al 31/08/24, per consentirle “una revisione sostanziale del Progetto secondo una nuova soluzione tecnica”. Alla scadenza della precedente sospensione, il 12/01, Enel aveva infatti “messo in luce la necessità di apportare una serie di modifiche” riguardanti gli ambiti di impatto in seguito alle molte osservazioni ricevute, e svolgere nuovi rilievi e indagini. Ebbene, il Coordinamento No Pizzone II ha preso in considerazione gli ambiti d’impatto e le presunte mitigazioni che i funzionari Enel avevano indicato al MASE, dimostrando che non risolvono minimamente nessuna delle criticità”.

Su tanto durante l’assemblea è stata distribuita una scheda riassuntiva e dimostrativa che le criticità non verrebbero annullate

Alle ore 16.00 è poi iniziata l’assemblea, molto partecipata, che è stata un significativo momento di confronto aperto su una vicenda decisiva per il destino dei nostri territori. In particolare ci si è confrontati sulle modalità di prosecuzione della lotta: il 31 agosto, scadenza che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha concesso all’Enel, si avvicina.”