ROCCHETTA AL VOLTURNO – L’associazione ‘Volturno Adventure Aps’ promuove la prima edizione del ‘Donum Deo Volturno’, il culto pagano che omaggia il fiume Volturno.
In un rapporto del WWF di qualche anno fa si ribadiva senza mezzi termini che i fiumi, quando sono in buono stato di salute, sono capaci di mitigare i disastri naturali. Tanta è l’importanza dell’acqua che nel 1992 l’ONU pensò bene di istituire la ‘Giornata mondiale dell’acqua’, ricorrenza utile a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni mondiali sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua, innanzitutto. Se le prime civiltà si sono sviluppate lungo i corsi d’acqua e lungo i fiumi è perché ritenevano l’acqua una risorsa essenziale per la vita dell’uomo. Coi tempi moderni invece l’uomo ha disimparato a valorizzare la presenza dell’acqua, a preservarla, a difenderla. Il fiume Volturno, il più lungo dell’Italia Meridionale, ha spesso meritato attenzione da parte della stampa la quale ha provveduto a rendere note, ai lettori, le vicissitudini che l’hanno interessato da vicino, come ad esempio la nascita di un’assemblea popolare in sua difesa quando si paventò la possibilità che venissero messi in atto lavori di cementificazione con la costruzione di un nuovo ponte a danno dell’ambiente, della fauna, incidendo tra l’altro sulla portata e sulla qualità dell’acqua.
L’associazione ‘Volturno Adventure Aps’, in un moto nostalgico che tenta di rinverdire ancora una volta l’interesse e la protezione verso un fiume importante come il Volturno, promuove la prima edizione di quello che vuole essere un omaggio al Dio Volturno, un rito pagano che possa servire a rafforzare la consapevolezza in ordine all’importanza delle nostre acque. Proponendo nel comunicato un’attenta conoscenza storica sull’argomento “Volturno (latino Volturnus o Vulturnus) è il nome di una divinità prima etrusca e poi romana, secondo l’uso romano di importare gli Dei stranieri della popolazione che aveva dato loro filo da torcere, adottato pertanto alla fine delle guerre contro i popoli etruschi. La divinità era venerata a Roma, nel Velabro, il quartiere etrusco della città, dove gli era stato dedicato anche un tempio. Ma Volturno veniva venerato anche in Campania nella zona di Capua, ove veniva considerato come fiume, e dove un tempo erano giunti gli etruschi cacciati poi dai Sanniti, che furono poi cacciati dai romani”, gli organizzatori dell’evento ritengono importante riportare in auge “questo culto pagano, seppure in formula rivisitata e ‘adattata’ ai nostri tempi”. Così avrà luogo l’omaggio al Dio Volturno con il Patrocinio del Comune di Rocchetta a Volturno e “dalle ore 18 alle ore 24 di domenica 28 Luglio 2024 e martedi 27 agosto 2024 nelle aree fluviali e Oasi di Biodiversità gestite da Volturno ADventure APS torneremo a ringraziare il nostro grande fiume, culla di civiltà e prosperità. Serata dedicata al culto del Dio Volturno, propizieremo la rigenerazione del ciclo vitale e la fertilità, sia umana che della natura, accompagnati da musiche e un simposio a base di vino, formaggi, salumi e cereali, ci avventuriamo in un sacro rituale dedicato al Deus Volturnus, che si concluderà con un approfondimento di tutti i temi e le curiosità trattate durante la serata con il relatore Prof. Mario Gianni.”
Nella poesia ‘I fiumi’ Giuseppe Ungaretti ebbe l’occasione di esternare quanto avesse a cuore il bisogno di ricongiungersi con la natura e il creato – all’epoca devastato dalla guerra, un flagello che non si è ancora estinto – ripercorrendo attraverso i corsi d’acqua i luoghi della memoria e recuperando il proprio passato. Forse l’unica via che l’uomo ha a disposizione per rinsaldare il rapporto con l’ambiente e ritrovare il fulcro della comunicazione tra mondo interiore e mondo esteriore.
Federica Passarelli
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