VENAFRO – Esposizione fotografica e presentazione di un romanzo per l’evento culturale curato dalla neonata Associazione ‘Noi ci siamo’.
“A Venafro si racconta l’Ucraina“, con questo proposito debutta la nuova Associazione culturale ‘Noi ci siamo’ presieduta da Michele Pontone, il cui obiettivo precipuo ruota attorno alla realizzazione di un progetto che come egli afferma “punta ad aprire la realtà venafrana e non solo alla cultura che non conosce frontiere e tantomeno confini”. I riflettori saranno rivolti dunque alla narrazione della storia e identità dell’Ucraina che per l’occasione indosserà le vesti della protagonista indiscussa, assieme agli ospiti coinvolti dagli organizzatori dell’evento, dell’incontro culturale che sarà costruito attorno ad una mostra fotografica e alla presentazione di un romanzo candidato al Premio Strega.
‘Margini Ucraini’ è il titolo dell’esposizione fotografica che la Palazzina Liberty ospiterà a partire dal giorno 9 marzo e che si concluderà il 13 marzo. Curatore della mostra è Claudio Cravero, fotografo torinese attivo sin dagli inizi degli anni ’70 e autore di numerosi reportages, le cui opere sono caratterizzate dalla presenza costante della luce naturale, una tecnica fotografica che si ispira ai classici della pittura e al cinema di David Lynch e David Cronenberg entrambi eredi di una poetica cinematografica surrealista che ha sdoganato il tema del sogno, degli incubi, delle cose proibite, dei fantasmi. Nel lavoro fotografico che ha ruotato attorno all’Ucraina e alle sofferenze del suo popolo, Claudio Cravero ha avuto la capacità di far emergere il sentimento, il dolore e le speranze provate dagli ucraini quando la guerra ha annientato le loro vite e massacrato la loro terra. La mostra fotografica che sarà esposta nelle sale della Palazzina Liberty beneficerà della presenza di Cravero che accompagnerà i visitatori per far loro da guida nel percorso fotografico.
Durante il corso della stessa giornata, il 9 marzo, sarà proposto anche un altro incontro, quello che vedrà la scrittrice e giornalista Stefania Nardini dialogare con la poetessa Maria Giusti intorno al romanzo ‘L’ultimo treno da Kiev’ edito da Les Flaneurs e candidato al Premio Strega 2024 su proposta di Gianni Maritati il quale ha affermato che per lo “stile aderente alla crudezza della realtà raccontata, il romanzo ricostruisce in modo doloroso la fuga di tante donne ucraine dalla fame e dalla guerra”. Una storia sorprendente quella di Irina, la ‘badante’ ucraina ex professoressa di lettere e madre di una figlia a cui vorrebbe offrire un futuro diverso, lontano dagli scempi della guerra e dai disastri della fame. Una storia di ordinaria umanità che si presenta come un utile strumento per comprendere fino in fondo il dramma reale di un paese che nasconde tra le sue bellezze anche un po’ d’Italia, considerato che i nostri compatrioti hanno lasciato una eredità importante in territorio ucraino, avendo essi fondato la leggendaria città di Odessa, come insegna la storia che menziona proprio gli italiani su vecchi documenti appartenenti al Duecento. Stefania Nardini ha lavorato per diverse testate giornalistiche come la Rai, Il Messaggero, il Mattino, autrice di diversi reportages negli ultimi anni si è dedicata allo studio del Mediterraneo, in particolare si è interessata di curare l’osservazione e l’analisi di Marsiglia e Filignano, città alle quali è molto legata.
Federica Passarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
