Tratta ferroviaria Roma-Campobasso, Comunità Attiva: “Di Lucente ha cercato di spiegare l’inspiegabile”

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ISERNIA – I lavori infiniti sulla tratta ferroviaria Roma-Campobasso continuano a tenere banco e a suscitare polemiche.

Il gruppo consigliare di Comunità Attiva al Comune di Isernia, costituito dai consiglieri comunali Umberto Di Giacomo, Alex Paniccia e Andrea Di Rollo, replica alle dichiarazioni dell’assessore regionale Andrea Di Lucente rilasciate sul tema scottante dei trasporti ferroviari.

“L’assessore e vicepresidente della Giunta regionale, Andrea Di Lucente, ha cercato, in un’intervista televisiva – si legge nella nota di Comunità Attiva – , di spiegare l’inspiegabile. Parlando di trasporti ferroviari, ha voluto chiarire, con tono solenne e le parole pesate, come stanno le cose sulla tratta Roma-Campobasso. Ci siamo soffermati sui concetti espressi, perché abbiamo dei dubbi.

Di Lucente annuncia: “A gennaio i treni partiranno da Isernia”. Insomma, fra 10 giorni. Ma quali treni? Quelli elettrici? O quelli a diesel? A noi risulta che ad oggi, sulla tratta elettrificata, viaggino sempre e solo convogli a gasolio.

Di Lucente annuncia: “Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 contano di terminare i lavori fino a Campobasso”. Tralasciando l’enorme ritardo già accumulato, oltre all’incredibile aggravio dei costi sostenuti per l’elettrificazione, la domanda è sempre quella: elettrifichiamo per veder viaggiare sempre treni a gasolio? E il vantaggio quale sarebbe?

Di Lucente annuncia: “Stiamo definendo il nuovo contratto, cerchiamo di abbassare il costo del trasporto che incideva tanto sul nostro bilancio, tagliamo qualche corsa inutile almeno in questa prima parte in cui i treni non possono partire da Campobasso e sostituiamo con i bus”. Analizziamo: l’abbassare il costo, a cui si riferisce l’assessore, non è quello del biglietto all’utente finale, ma quello alla Regione, visto che a suo dire grava troppo sulle sue casse.

Dopo aver alzato l’Irpef al massimo per incrementare le entrate, ecco altri risparmi per evitare le uscite, in una logica di economia che però la Giunta Regionale non ha preso in considerazione quando ha deciso di creare un’altra poltrona da sottosegretario, con il solo fine di sfamare gli appetiti dei partiti. La soluzione quindi quale sarà? Tagliare “corse inutili”, tanto da Campobasso non partono i treni. Quindi partiranno i bus, ma meno bus, perché a suo dire le corse vanno ridotte.

Qual è la sostanza di questo faticoso artificio linguistico?

Far passare i treni che tornano a partire da Isernia come un risultato ottenuto, mentre dovrebbe essere la normalità a cui eravamo abituati e a cui è nostro diritto tornare. Ma, soprattutto, dimostrare che la Regione non ha la minima idea di cosa accadrà. Nel frattempo si pensa a tagliare. Dove? Nei trasporti, penalizzando migliaia di passeggeri, molti dei quali sono spesso pendolari su Roma”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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