Rapporto povertà, in Abruzzo e Molise la maggioranza delle persone con cittadinanza italiana si rivolge alla Caritas

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CAMPOBASSO – I dati emergono dal rapporto “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas”, analizzato dalla Cgil Abruzzo Molise e il suo Patronato Inca.

In Abruzzo e Molise la maggioranza delle persone con cittadinanza italiana si rivolge alla Caritas, contrariamente a quanto accade nel resto d’Italia, dove sono più gli stranieri che chiedono assistenza. Inoltre, due persone su tre nelle due regioni che chiedono sostegno hanno un basso livello di scolarizzazione, simile a quello di chi non lavora. Ad analizzare il rapporto “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas”, di recente uscita e relativo al 2022, sono la Cgil Abruzzo Molise e il suo Patronato Inca.

Dal rapporto emerge che in Abruzzo e Molise il 42% delle persone che si rivolgono alla Caritas ha la licenza media, il 14,7% la licenza elementare, il 4,9% non ha un titolo di studio e l’1,7% è analfabeta. Complessivamente, il 68% degli utenti ha un basso livello di istruzione. Una percentuale simile a quella dei soggetti che non lavorano e si rivolgono alla Caritas, che è pari al 58,5% (47,7% disoccupati e 10,8% casalinghe).

“Questi due dati, letti in parallelo – commenta il sindacato – testimoniano che la povertà è spesso causata da una mancanza di scolarizzazione che impedisce lo sviluppo di competenze sufficienti per il mercato del lavoro ed è quindi condannata alla disoccupazione. Competenze difficilmente acquisibili anche dopo percorsi formativi di carattere professionale che mal si conciliano con situazioni personali spesso caratterizzate da lunghi periodi di disoccupazione ed età mediamente avanzata. Un quadro che peggiorerà ancora da settembre quando, per molte di queste persone, la il sostegno al reddito di cittadinanza non sarà più erogato ai nuclei familiari composti da persone di età inferiore ai 60 anni e quindi considerati, in maniera assolutamente impropria, ‘occupabili’”.

Tra i dati contenuti nel rapporto spicca anche la nazionalità degli assistiti: in Abruzzo e Molise sono soprattutto gli italiani (53,2% contro il 45% degli stranieri) a chiedere supporto all’ente di assistenza, contrariamente a quanto avviene nel resto del Paese dove gli stranieri (59,6%) sono più degli italiani (39%).

“Si tratta di un dato – concludono CGIL e Patronato Inca Abruzzo Molise – che evidenzia come la povertà in Abruzzo-Molise sia strutturale e riguardi fasce sociali che non riescono a superare quella che è ormai una condizione stabile”.

C.C.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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