CRONACA – Operazione “Feste Sicure”, sequestrato mezzo quintale di botti illegali

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ISERNIA – La Guardia di Finanza ha individuato un soggetto di nazionalità marocchina, dedito alla vendita di artifici pirotecnici illegali.

L’operazione denominata “Feste Sicure”, messa in atto dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Isernia ha portato all’individuazione di un uomo di origine marocchina che, in forma ambulante, vendeva materiale pirotecnico illegale e pericoloso.

“Le immediate attività di perquisizione – spiega un comunicato delle Fiamme Gialle –  eseguite dai finanzieri sia sull’autovettura in uso al soggetto che presso la sua abitazione, hanno consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro circa mezzo quintale di artifici pirotecnici, tra cui alcuni tipo “cobra”, che in base ai primi accertamenti risulterebbero non conformi agli standard di sicurezza stabiliti dalla normativa comunitaria e nazionale.

Al termine delle operazioni, il soggetto è stato denunciato all’autorità giudiziaria competente per detenzione e commercio abusivo di materie esplodenti. I prodotti sequestrati, se immessi in commercio, avrebbero potuto causare documento alla salute e sicurezza pubblica, soprattutto se fossero finiti nelle mani di bambini.

L’invito alla cittadinanza è quello di assicurarsi delle condizioni di sicurezza dei prodotti del genere di quelli sequestrati e nel dubbio o nel caso di sospetto di rivolgersi alle forze dell’ordine.

Al riguardo, il numero 117 di pubblica utilità della guardia di finanza è a disposizione dei cittadini per garantire loro ogni sorta di tutela ed assistenza possibile.

L’attività del corpo s’inserisce nel più ampio contesto di controllo economico del territorio attuato a salvaguardia dell’economia legale, della sicurezza e della salute dei cittadini, anche in sinergia con la polizia di stato e l’arma dei Carabinieri, sotto l’egida dell’autorità di governo e di quella giudiziaria pentra, nel comune intendimento di garantire il massimo livello di sicurezza sociale nella provincia.

Preme sottolineare che il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che l’indagato potrà far valere le sue ragioni difensive davanti all’autorità giudiziaria ai sensi del c.p.p.”

M.A.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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