Rincari, agricoltori e imprenditori agricoli di Venafro scendono in strada per sensibilizzare l’opinione pubblica

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VENAFRO – Gli agricoltori e imprenditori agricoli di Venafro scendono in strada per sensibilizzare l’opinione pubblica: quasi 50 trattori sulla statale 85 Venafrana e oltre 2 chilometri di coda.

Oggi, sabato 26 marzo, un corteo di trattori ha attraversato le principali vie della città di Venafto per manifestare il disagio di un mondo alle prese con maggiori spese e penuria di materie prime. L’obiettivo dichiarato dagli organizzatori (gli stessi agricoltori e imprenditori agricoli autonomamente: va detto che non tutti hanno aderito) è quello di «sensibilizzare le Istituzioni, la stampa e l’opinione pubblica sulle problematiche connesse ai gravi rincari che stanno colpendo il mondo produttivo agricolo, mettendo a repentaglio la sopravvivenza stessa del settore, molto attivo nel tessuto socio-economico della piana di Venafro».

Circa 50 trattori e mezzi agricoli a motore hanno partecipato alla manifestazione. Il corteo è partito alle ore 9 di questa mattina dal centro commerciale La Madonnella. Il corteo dei mezzi agricoli si è mosso lungo la strada statale 85 Venafrana, via Campania, corso Campano – 1° tratto, piazza Vittorio Emanuele II, corso Campano – 2° tratto, piazza Salvo d’Acquisto, via Roma, via Caserta, per finire in piazza Porta Nuova dove si sono tenuti alcuni interventi.

Polizia municipale, Carabinieri e Polizia di Stato hanno provveduto ad istituire divieti e misure stringenti per consentire il regolare svolgimento della manifestazione. Oltre al divieto di sosta con rimozione forzata nelle aree interessare dalla manifestazione, è stata anche sospensione temporaneamente la circolazione stradale fino al termine del passaggio del corteo nelle vie cittadine su indicate.

Non sono mancati i disagi per gli automobilisti con conseguente traffico in tilt, anche se certamente agricoltori e imprenditori agricoli hanno potuto contare sulla solidarietà della comunità.

A margine della protesta abbiamo raccolto le dichiarazioni di due manifestanti

La manifestazione è partita dal centro commerciale La Madonnella per arrivare dentro Venafro e snodarsi nelle principali vie della città. Una manifestazione per dimostrare di esserci! – ha esordito uno dei manifestanti -. In questo momento stiamo affrontando tutti gli sforzi possibili ed immaginabili per arginare i costi saliti alle stelle. Pero’ noi ci siamo e le nostre aziende devono produrre. Produrremo sempre in maniera controllata rispettando i disciplinari, le leggi e tutto cio’ che c’è da rispettare; e produciamo nel migliore dei modi. Produciamo prodotti naturali che non hanno subito trattamenti o sono stati geneticamente modificati. Quando mancherà il grano nei mulino – ha continuato – , verrà preso ed utilizzato quello geneticamente modificato. Verrà preso dove si usa il glifosato per essiccare il grano, come avviene in Canada. E quel glifosato rimarrà nel grano, nella farina e noi lo mangeremo con il rischio di avere gravi problemi di salute, oltre a produrre danni economici. Quella di oggi è una protesta assolutamente pacifica contro il governo. Noi scontiamo lo scotto di una politica agricola comune andata avanti per anni che si è basata sul Set-aside, nel senso che non dovevamo produrre per calmierare i prezzi sul mercato. Si sono accorti solo ora che i prodotti non ci sono e siamo costretti a importare tutto. Anche i cinghiali – ha concluso – rappresentano un grande problema perché distruggono tutto e ci impediscono di produrre”.

Un altro manifestante ha sottolineato la mancanza delle materie prime come il mais, il grano, la soia: “Manca tutto, abbiamo i terreni incolti – afferma con disappunto – e con il conflitto in Ucraina il problema si è aggravato, a dimostrazione che la maggior parte del prodotto italiano proviene dall’estero. Motivo per il quale a noi italiani danno i contributi per produrre meno. Il prezzo delle materie prime – sottolinea – è arrivato alle stelle, il prezzo del latta al stalla a toccato i 40 centesimi, per non parlare del costo del gasolio e dell’energia elettrica”.

 

C.C.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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