Le regole meno conosciute nel gioco del calcio
Che il calcio sia lo sport più seguito d’Italia e, forse, del mondo è praticamente una certezza. A confermarlo, poi, non sono solamente i numeri dei sondaggi o delle quote sulle scommesse sportive, ma anche quelli relativi ai post sui social network che hanno ogni giorno a vedere con il pallone. Serie A, campionati esteri, Champions League, Europa League, Mondiali ed Europei, non importa. Quel che conta è che siamo tutti, in fondo, un po’ amanti della sfera di cuoio. Ma davvero conosciamo a fondo le regole di questo gioco affascinante? Anche quelle di cui si è sentito meno parlare? Beh la risposta è quasi certamente no e proprio per questo dedicheremo le prossime righe alle regole meno conosciute nel gioco del calcio.
Partendo da quelle più curiose, che riguardano tutti i campionati. Dalla Serie A alla Serie D, lega nella quale ci sono partite altrettanto spettacolari come Campobasso-Castelnuovo Vomano, non ci sono eccezioni. La prima riguarda la base del calcio, ossia il gol. Perché tutti sappiamo che si può segnare con i piedi, con le ginocchia o con la testa. Addirittura di petto o di spalla, ma non è ben chiaro se qualche volta sia lecito farlo anche di mano. Ebbene, al contrario di quanto si possa pensare la risposta è sì. Certo, parliamo di un caso davvero limite, quasi impossibile che si verifichi. Il gol con gli arti superiori, infatti, è ammesso solamente se il portiere segni su rinvio effettuato con le mani dalla propria area di rigore. Non è possibile, invece, farlo direttamente da rimessa laterale, dove ci vorrebbe un tocco con una parte del corpo lecita di qualsiasi altro elemento in campo.
Sempre in ambito di marcature, c’è un’altra regola che riguarda quei casi in cui, sfortunatamente, un giocatore spedisca il pallone in porta, ma quella sbagliata. Gli autogol, come noto, sono ammessi in una partita, anche se non ne vorremmo mai vedere. Ma ci sono alcune situazioni in cui le autoreti non vengono convalidate. Questo accade quando l’autogol arrivi in forma diretta da calcio di punizione, rimessa laterale o rinvio dal fondo. Qui, l’arbitro deve provvedere ad annullare il gol e far ripartire il gioco con un calcio d’angolo a favore degli avversari. A proposito di direttori di gara, se questo ha il fischietto rotto o non lo ha con sé la partita non può continuare. L’arbitro dovrà in qualche modo fermare il gioco e farlo riprendere solamente quando avrà di nuovo il proprio fischietto.
Sempre rimanendo in tema di strumenti e oggetti di campo, non tutti sanno che i parastinchi sono espressamente obbligatori secondo il regolamento del calcio mondiale. Questi, tuttavia, devono essere utilizzati solo ed esclusivamente per il loro fine, cioè proteggere gli stinchi dei giocatori. Qualunque altro uso, magari lanciandoli per deviare il pallone, verrebbe sanzionato con un calcio di punizione contro. Se, invece, viene preso qualsiasi altro oggetto di campo per evitare che la palla finisca in rete, il calciatore colpevole verrebbe espulso direttamente. In caso di retropassaggio al portiere, invece, questo si può fare ma non di piede. Anche quando, però, il passaggio avvenga di testa o con un’altra parte consentita, deve essere naturale. Alzarsi la palla prima, come fece Perisic contro la Roma nel 2017, o colpirla da terra può essere punito con ammonizione e, a volte, con punizione indiretta in area. Altra regola particolare, infine, riguarda il sorteggio con la monetina prima del valzer dei calci di rigore. In questo caso, la squadra vincitrice del sorteggio non va a scegliere la porta verso la quale calciare dal dischetto, ma solo chi inizierà a farlo.
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