VENAFRO – SS Rosario, prende posizione anche il movimento “I Venafrani per Venafro”

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SS ROSARIO – Era stato realizzato nella prima metà degli anni ’80 per subentrare allo storico Ospedale cittadino degli Alcantarini, il complesso socio/sanitario sorto nell’800 mercé benefattori locali per aiutare poveri, mendicanti e diseredati. Col tempo era diventato l’Ospedale Civile di San Pasquale, denominazione derivante dall’omonima cappella religiosa a suo interno.

Queste in sintesi le origini dell’attuale SS. Rosario di Venafro che al tempo della sua edificazione, 40 anni orsono circa, e negli anni che seguirono era una struttura sanitaria di assoluta avanguardia interregionale in campo medico/chirurgico data la riconosciuta valenza dei servizi e dei propri operatori sanitari e parasanitari, tanto da diventare uno dei fiori all’occhiello della sanità pubblica molisana del recente passato.

Suo primato era di avere -unico ospedale pubblico del Molise dei decenni trascorsi- i conti economici in attivo in ambito sanitario regionale.

Intercettava infatti oltre a molti molisani anche tantissima utenza extraregionale di Lazio, Abruzzo e Campania, mercé la sua favorevole collocazione geografica interregionale e soprattutto grazie all’affidabilità dell’offerta medico/chirurgica del tempo. In tal modo si apportavano consistenti risorse finanziarie extraregionali all’asfittica cassa della sanità pubblica molisana, risorse purtroppo successivamente perse a seguito della graduale contrazione dei servizi dello stesso complesso.

Sul SS.mo Rosario di ieri e di oggi prende posizione anche il movimento popolare autonomo “I Venafrani per Venafro”, sollecitandone l’immediato e più funzionale dei rilanci.

“Storia e meriti pregressi dell’ospedale cittadino sono noti – asserisce Tonino Atella, referente de “I Venafrani per Venafro” –  ma è bene soffermarsi sulla sua attualità, purtroppo di tutt’altro tenore. Da siffatta situazione scaturisce l’istanza popolare dell’immediato e pieno rilancio del nosocomio di Via Colonia Giulia, che questo movimento intende qui  interpretare. Veniamo all’attuale stato del SS Rosario. I danni all’esterno della struttura di Via Colonia Giulia, oggi utilizzata al di sotto del 50% causa le progressive chiusure di unità e servizi, sono evidenti e confermano la relativa manutenzione in atto. Anche all’interno purtroppo la situazione non migliora. Zone svuotate e in totale disuso, con tanti spazi – addirittura un piano intero – nient’affatto utilizzati. Ma sono soprattutto le unità e i servizi che non ci sono più i problemi di spicco del complesso e le conseguenti preoccupazioni della gente comune. In definitiva un SS Rosario un tempo efficiente complesso medico/sanitario unanimemente apprezzato, ma oggi di tutt’altro aspetto e valenza visti i pochi servizi rimasti. Attualmente il complesso è dotato solo di Udi, RSA, reparto covid, ambulatori e nulla più. Niente pronto soccorso, né medicina, né chirurgia, né ginecologia, né pediatria, né tutto il resto che una volta rendeva il SS Rosario efficiente ed apprezzato. Un declassamento che nessun venafrano accetta!”.

Quale la richiesta del movimento “I Venafrani per Venafro”? “Rilanciare senz’altro il SS Rosario, ripristinandone unità e prestazioni a salvaguardia della salute dei molisani dell’ovest e di quanti vivono nell’Alto Casertano, in Bassa Ciociaria e nell’Abruzzo dell’ovest, territori confinanti col Molise occidentale”.

Il rimpianto maggiore, stante l’attuale SS Rosario? “E’ enorme la contrarietà popolare per quanto fatto o meglio disfatto all’ospedale cittadino, dove tra l’altro, chiusa ginecologia, è oggi impossibile sentirvi i vagiti dei neonati, cosa che intristisce tantissimo. Manca la nuova vita nella struttura di via Colonia Giulia, cosa nient’affatto gradita! Perciò l’urgenza di riaprire, ripristinare e migliorare l’offerta per tornare ad avere un ospedale al massimo dell’efficienza e della funzionalità, a salvaguardia della salute di tutti e tornando ad accogliere  neonati e i loro vagiti”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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