ATENE – Agganciato il traghetto in fiamme. C’è un morto, salvi 165 dei 478 a bordo. “Difficoltà enormi”

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ATENE – Sarà una notte d’angoscia per i passeggeri della Norman Atlantic, bloccati sulla nave in fiamme dalle 4.30 di questa domenica mattina. Da bordo, le testimonianze si fanno sempre più drammatiche: “Qui si muore di freddo e di fumo”. Le persone messe in salvo sono 165. Nessuno risulta disperso. E i soccorsi, cui stanno partecipando molte navi mercantili, andranno avanti per tutta la notte. La Norman Atlantic, agganciata da un rimorchiatore italiano, è diretta verso le coste albanesi. Le condizioni meteo: mare forza 8 e vento a cinquanta nodi.   

Un morto. E c’è una vittima. Lo conferma Giovanni Pettorino, l’ufficiale che sta coordinando in mare le operazioni di soccorso in mare tra la Grecia e l’Italia, ai microfoni di Sky Tg24. “Una nostra unità sta rientrando con una persona deceduta e un’altra ferita, insieme a un nostro militare che si è infortunato”. L’uomo, un passeggero greco, è morto dopo aver tentato di lanciarsi sullo scivolo che portava a una zattera, insieme alla moglie. Trecento dodici persone sono ancora a bordo. 

Le voci dal ponte. Adesso il problema maggiore è rappresentato dalle persone che sono ancora sulla nave. Pavimenti resi incandescenti dall’incendio, mare mosso, il freddo che incombe. Dal ponte i messaggi che arrivano raccontano di una situazione che minuto dopo minuto si fa sempre più preoccupante. “Stiamo morendo di freddo e soffochiamo per il fumo”. Un cittadino greco, Yorgos Stiliaras, parlando alla Tv Megachannel, ha aggiunto: “I pavimenti sono bollenti, le persone tremano e tossiscono. Non si sa se ce la faremo”. “Sembrava il Titanic”, il primo commento di due giovani greche ricoverate nell’ospedale di Brindisi. Tra i naufraghi arrivati in Puglia al momento una sola è italiana: si tratta di una bambina di 12 anni, originaria di Molfetta.

L’allerta. Le autorità italiane, in concorso con quelle greche e albanesi, stanno facendo di tutto. Uno dei rimorchiatori, il Marietta Barretta, partito dal porto di Brindisi, è riuscito ad agganciare la nave e a girarla, portandola con la prua in direzione est, verso la costa albanese. Adesso il traghetto è a favore di vento. La manovra ha consentito di sgomberare la poppa dal fumo che continua a sprigionarsi dai locali che sono stati invasi dal fuoco. A tredici miglia di distanza, verso l’Albania, i porti di Valona e Durazzo sono in stato d’allerta. 

I feriti in Puglia. Sul versante italiano dell’Adriatico la macchina dei soccorsi gira a pieno regime. L’accolgienza dei feriti è la massima priorità. Il capitano della Norman Atlantic è Argilio Giacomazzi di La Spezia. Le massime cariche dello Stato seguono la vicenda minuto dopo minuto. Il premier Matteo Renzi è rientrato dalla Toscana a Palazzo Chigi. E su Twitter ha annunciato l’istituzione di un’unità di crisi presso la Prefettura di Brindisi. Stando alle cifre fornite dalla Marina militare – in continuo aggiornamento – 165 delle 478 persone imbarcate, di cui 56 membri dell’equipaggio, persone sono state già tratte in salvo.

Gli italiani imbarcati. A bordo della nave risultano 44 italiani, per metà marittimi. Un 58enne italiano in ipotermia è stato condotto in Puglia. Sempre in Puglia, a Galatina, sono stati portati in elicottero tre bambini assieme alle loro mamme: una di loro è incinta. Le loro condizioni sono buone e ora si sta provvedendo a reperire indumenti perché i piccoli, che probabilmente sono caduti in acqua, sono arrivati semi nudi, bagnati e intirizziti dal freddo. In otto starebbero giungendo in elicottero, si tratterebbe di passeggeri con sintomi da ipotermia.

L’INCENDIO E L’ALLARME. Il Norman Atlantic, partita da Patrasso e diretta ad Ancona (dove era atteso alle 17), aveva lasciato il porto di Igoumenitsa, di fronte all’isola di Corfù, e navigava 33 miglia nautiche al largo della piccola isola di Othonoi quando ha preso fuoco alle 4.30 del mattino per cause da accertare. Il segnale di soccorso è stato inviato subito. Il capitano ha ordinato l’evacuazione ma le condizioni meteo – le acque dell’Adriatico molto mosse, con il vento a 50 nodi e mare forza 8 – hanno reso gli aiuti particolarmente complicati. Difficile rimorchiare l’imbarcazione sulla quale, peraltro, ci sono anche famiglie con bambini. 

Traghetto in fiamme: 161 in salvo, 317 ancora a bordo
LE TESTIMONIANZE“Stavo dormendo, siamo stati svegliati dalla sirena dell’allarme ed è stato un fuggi fuggi generale” racconta ancora con la paura negli occhi una ragazzina di 12 anni di Molfetta (Bari), ora ricoverata nel reparto di pediatria dell’ospedale di Copertino. Con lei una 13enne di nazionalità greca. La dodicenne è preoccupata perché non riesce a contattare i genitori: madre e il fratello sono stati tratti in salvo e sono a bordo di un mercantile, il padre è rimasto a bordo della nave perché ci lavora. “Ho sentito che il fuoco si è sprigionato da un camion – ha raccontato ancora la dodicenne – e poi si è propagato alla nave”.

Intervistata da Associated Press, Vassiliki Tavrizelou, soccorsa assieme alla figlia di due anni: “Hanno prima chiamato donne e bambini affinché venissero evacuati dal traghetto”, ma le navi di soccorso “non potevano avvicinarsi a noi a causa della pioggia e del vento. Siamo stati almeno quattro ore sul ponte, al freddo e sotto la pioggia”. Alla tv greca Mega, uno dei passeggeri tratti in salvo ha raccontato: “Le nostre scarpe avevano iniziato a fondersi mentre eravamo nella zona della reception”. Un altro, in diretta al telefono, ha detto: “Stiamo bruciando e affondando e nessuno è in grado di salvarci. Aiutateci, non lasciateci soli”. 

LA NAVE. Il traghetto è gestito dall’operatore marchigiano Agenzia Archibugi e sostituiva il traghetto Ellenic Spirit della compagnia greca Anek Lines, in rimessaggio. Proprio l’agenzia Archibugi precisa che la Norman Atlantic era stata noleggiata a tempo dalla Anek Lines e il contratto sarebbe scaduto il 17 o 22 gennaio. A bordo, riferisce Archibugi, oltre ai passeggeri ci sono 128 camion, 90 auto, due autobus e una moto

La scheda nel registro navale riporta che il Norman Atlantic, lungo 186 metri per una stazza lorda di 26.904 tonnellate e una stazza netta di 7800 tonnellate, ha una portata massima di 880 passeggeri. L’ultima ispezione della nave risulta compiuta il 19 dicembre scorso, nel porto di Patrasso. Dove, sul sito dell’organizzazione internazionale ‘Paris Mou’, che ha eseguito i controlli, sono state rilevate “sei carenze”, che non hano portato evidentemente al fermo del traghetto. In particolare, proprio le porte taglia fuoco (“Fire doors/openings in fire-resisting divisions”) risultavano “malfunzionanti”.

Il traghetto era stato completato nel novembre 2009 dai Cantieri Navali Visentini a Porto Viro, in provincia di Rovigo. In soli cinque anni la nave ha già cambiato tre nomi: al momento del varo, infatti, il suo nome era Akeman Street, poi divenuto Scintu, e infine assumere (nel gennaio scorso) la denominazione attuale. Di proprietà di Visemar di Navigazione, la nave è stata prima noleggiata alla società T-Link, quindi a Siremar, poi a Gnv e a Moby, quindi a LD Lines e più di recente a Caronte and Tourist. 

Le nazionalità dei passeggeri. Il ministero della Marina Mercantile greca, ha comunicato la lista dei 422 passeggeri a bordo della Norman Atlantic. Gli italiani sono 22, pare si tratti di 18 uomini e 4 donne. A bordo anche 234 greci, 1 rumeno, 2 russi, 6 austriaci, 2 ungheresi 10 svizzeri, 1 croato 8 georgiani, 5 siriani, 1 svedese, 1 canadese, 2 ucraini, 1 egiziano, 18 tedeschi 54 turchi, 2 afgani, 22 albanesi 1 maltese, 7 bulgari, 3 cittadini del Fyrom, 2 inglesi, 3 olandesi, 3 belgi, 9 francesi, 2 iracheni. 

Contatti tra Italia, Grecia e Albania. Il premier Matteo Renzi, in assiduo contatto telefonico col primo ministro greco Antonis Samaras, è intervenuto stamani via Twitter parlando di “massimo coinvolgimento della Marina” italiana. Palazzo Chigi ha poi reso noto che le operazioni di soccorso sono guidate dall’Italia.

Fonte: www.repubblica.it

Un traghetto della Norman Atlantic partito da Igoumenitsa e diretto ad Ancona è in fiamme dopo un incendio che si è sviluppato a partire dai garage. La rotta e la deriva della nave incendiata (88mm x 80mm)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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