REGIONE – Acqua alla Puglia? Aida Romagnuolo “Se così faremo le barricate”

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CAMPOBASSO – L’incontro tra i tecnici della Regione Puglia e quelli del Molise tenutosi pochi giorni fa per il trasferimento di acqua dal Liscione al lago di Occhito per servire la Capitanata ha scatenato una ridda di polemiche.

“Trovo tutto questo di una inaudita gravità – dice la consigliera regionale Aida Romagnuolo di Prima il Molise  –  che non può rimanere in silenzio. Bisogna ribellarsi a questo scempio e iniziare una lotta dura contro chi maldestramente vuole continuare a cedere la nostra acqua alle altre Regioni. Abbiamo costituito anche noi, un Comitato a difesa dell’acqua molisana per lottare tutti insieme senza bandiere politiche. Venti anni fa ci fu una manifestazione  sulla Bifernina alla quale ero presente anche io in segno di protesta e, raggiungemmo l’obiettivo, mentre oggi, impunemente e con faziosità, chi non ha interesse a tutelare e riservare l’acqua del Molise alle nuove generazioni ha il solo interesse si distruggere il Molise e i molisani.

Il Molise – ha proseguito Romagnuolo – con tutta la sua acqua dovrebbe approntare un piano che prevede la gratuità della stessa per tutti i molisani e, il pagamento della nostra acqua da parte delle Regioni che ne usufruiscono fino ad oggi indebitamente. Altro che decreto ingiuntivo. La nostra acqua raccolta a milioni di metri cubi in altre realtà amministrative e territoriali costituirebbe un patrimonio inestimabile, un volano eccezionale per l’economia, una ricchezza collettiva, una enorme possibilità di sviluppo del territorio e che invece nella nostra realtà così non è.
Abbiamo grandi contenitori idrici, grandi strutture idrauliche, grandi numeri statistici di cui in maggior parte se ne avvantaggiano, perché sono territori diversamente valorizzati, le popolazioni dell’alta Puglia e del basso Abruzzo per non parlare dell’acqua che viaggia verso Napoli e la Campania.
I  contratti in essere con le altre regioni –  ha proseguito la Romagnuolo – non vengono rispettati, sono inadeguati e garantiscono il mantenimento di uno stato di fatto irresponsabile e inconcepibile. Tutto questo mentre la maggior parte dei comuni del Basso Molise hanno gravissimi e serissimi problemi idrici nelle civili abitazioni e l’agricoltura è ormai esamine, in ginocchio, anche per via dell’ormai poco raccolto, il prezzo basso pagato dai commercianti e la cattiva qualità del prodotto per mancanza d’acqua.
Un’area, quella del Basso Molise, dove il Consorzio di Bonifica è al lumicino e sono più le interruzioni del flusso idrico dovute alla rottura della rete (?), che al regolare flusso da servire agli agricoltori tra l’altro tenuti a pagare migliaia di euro.  Basti pensare al Comune di Santa Croce di Magliano, dove nelle abitazioni non arriva quotidianamente l’acqua corrente e ogni famiglia è dotata di una cisterna di riserva acquistata a proprie spese. Eppoi, c’è sempre a Santa Croce di Magliano l’agro di Melanico, il granaio del Basso Molise, perennemente e secolarmente senza acqua. Pensiamo innanzitutto a fornire l’acqua ai nostri agricoltori del Basso Molise. Diversamente, faremo le barricate.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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