VENAFRO – Si è concluso ieri il progetto di riabilitazione equestre “Un cavallo per amico“.
Il progetto ha coinvolto bambini e adolescenti dai 4 ai 18 anni con disabilità o disturbi dell’età evolutiva, avvicinandoli al mondo del cavallo, attraverso una serie di incontri settimanali di riabilitazione equestre che si sono svolte nel Centro Ippico “Le Chiuse” di Sesto Campano, per aumentare e consolidare la percezione corporea.
Il progetto ideato dalla Onlus venafrana “Associazione Genitori Arcobaleno” (Onlus per la tutela e la promozione dei diritti dei disabili) è stato finanziato quasi interamente dalla Regione Molise attraverso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è stato realizzato in collaborazione con la Regione Molise, il Comune di Venafro, il Comune di Sesto Campano e l’Ambito Territoriale Sociale di Venafro.
“È stata una bella avventura con i suoi alti e bassi ma siamo riusciti a tirar fuori, ognuno di noi, il meglio purché questo progetto riuscisse. – afferma Monica Di Filippo presidente dell’associazione Genitori Arcobaleno Onlus Venafro – Ringrazio a nome di tutto il direttivo Bruno Esposito, Fabiola Petrarca, Manuel Malatesta e Francesco D’Agnelli per la loro professionalità e grande pazienza. Ringrazio inoltre la Regione Molise per aver finanziato in larga parte il progetto, l’Ingegnere Luigi Petroni per il suo indispensabile aiuto, il comune di Venafro e L’Ambito territoriale per averci sostenuto in questa bellissima avventura. Spero dal profondo del cuore che questo sia stato solo l’inizio di una lunga collaborazione costruttiva e fattiva che possa cercare di abbattere finalmente quel muro di pregiudizi che ancora circonda il mondo della disabilità. 
Ringrazio le famiglie dei ragazzi che ne hanno preso parte e che stasera erano quasi tutte presenti all’evento di fine progetto. È indispensabile la collaborazione di tutti: famiglie, enti e istituzioni affinché i nostri ragazzi possano sentirsi accettati in una società ancora molto lontana da quell’inclusione tanto decantata ma poco attuata. – conclude Monica Di Filippo -Noi nel nostro piccolo cercheremo di far si che questo cambiamento non rimanga solo utopia”.
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