VENAFRO. Deceduta a soli 42 anni a causa di un male incurabile, Nejia Daagi sarà tumulata a Tunisi, sua città d’origine. Il marito Tommaso D’Angelo: “Lo aveva chiesto prima di morire ed io rispetto il suo volere”. Ce ne riferisce il collega Tonino Atella:
Mercoledì 24, una volta sbrigate dal marito, il venafrano Tommaso, tutte le pratiche tra Prefettura di Isernia e Consolato a Napoli, Nejia -42enne tunisina, madre di un minore di 8 anni- potrà finalmente riposare nella sua terra d’origine, la Tunisia, ed essere tumulata a Tunisi, città natale. Si concluderà così la triste storia della sfortunata tunisina Nejia Daagi, sposatasi a Venafro dove lavorava e risiedeva da anni, e che purtroppo aveva cessato di vivere venerdì scorso dopo una terribile malattia che non le ha lasciato scampo. Il suo corpo, preparato secondo le usanze musulmane, la religione della giovane, trovasi tuttora nella camera mortuaria del SS Rosario di Venafro, ospedale dove è deceduta, in attesa dei visti necessari per essere trasportato in Tunisia. “Mia moglie aveva espresso il desiderio -spiega il marito- di rientrare da viva a Tunisi, ma il precipitare delle sue condizioni di salute me l’hanno purtroppo impedito. Conto di farlo mercoledì prossimo, una volta espletate le pratiche di rito tra Prefettura di Isernia e Consolato di Napoli. Intanto colgo l’occasione per ringraziare di vero cuore tutti coloro che mi sono stati materialmente vicini in questi momenti, aiutandomi a superare ogni difficoltà. Ringrazio i cittadini comuni di Venafro, il Carsic dove io lavoro e tutti coloro che mi hanno aiutato”. Mercoledì quindi Nejia Daagi tornerà a Tunisi, sua terra natale, accompagnata da marito e figlio ed accolta dalla sua numerosa famiglia d’origine.
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