VENAFRO – L’Istituto comprensivo Don Giulio Testa riparte con 4 progetti innovativi

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SCUOLA – “Anima digitale“, “Giovani e cultura nel Progetto Europa“, “Insieme per essere cittadini del mondo” e “Tutti in campo“: questi i quattro progetti appena finanziati all’Istituto comprensivo Don Giulio Testa di Venafro nell’ambito dei Fondi strutturali europei “Pon”.

In particolare, 23.946,80 euro sono stati concessi per “Anima digitale” per la realizzazione di una Classe 3.0 che metta a disposizione degli alunni uno spazio polifunzionale, dotato di tecnologie che si adattano velocemente sia a metodologie didattiche diverse che alla individuazione di aree di condivisione/presentazione e collaborazione. L’idea è quella di concentrare in un ambiente unico situazioni nelle quali gli studenti possono imparare interagendo con il docente, collaborare tra di loro al fine di sperimentare, progettare, creare, apprendere e infine condividere con tutti i risultati, sempre grazie alla tecnologia.

Ulteriori 29.971,50 euro per “Giovani e cultura nel Progetto Europa“. “Ripartire dalla cultura come bene comune e come condivisione: è questo il messaggio forte che ci arriva dall’Europa e che dobbiamo trasmettere alle giovani generazioni – spiega il dirigente scolastico Marco Viti -. Un messaggio che intercetta e identifica le istanze che hanno portato all’elaborazione di questo progetto allo scopo di: “garantire il diritto di ogni cittadino ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei luoghi della cultura”, nella convinzione che il patrimonio culturale, retaggio abilitante i processi di costruzione identitaria, di educazione alla cittadinanza e di promozione del dialogo interculturale, rappresenti sempre più un volano di sviluppo ed una risorsa strategica nel concorrere, anche attraverso il digitale inteso esso stesso come entità ormai di fatto e di diritto integrata in quel retaggio, a re-innovare le modalità di condivisione del sapere. Una sfida che pone la cultura al centro di quel ‘progetto d’Europa’ – anche rispetto al suo essere ‘bene comune’ e dispositivo fondamentale di coesione sociale – in grado di modificarne la percezione individuale e collettiva rispetto al valore assoluto della cultura stessa e delle culture digitali, che ne sono parte integrante. Il Progetto intende caratterizzare le proprie attività formative come fortemente laboratoriali avvalendosi anche del coinvolgimento di testimoni privilegiati del territorio, associazioni operanti su di esso ed enti locali”.

Altri 29.971,50 euro sono stati finanziati poi per il progetto “Insieme per essere cittadini del mondo“: “In una società come la nostra è indispensabile che le competenze di cittadinanza acquistino la centralità e l’importanza che meritano, perché solo un cittadino consapevole e “attivo” può misurarsi in maniera adeguata con tutta la complessità della società che lo circonda. Alla luce di questa consapevolezza, vogliamo proporre nuove modalità educative che, rompendo la logica strettamente disciplinare, si rivolgono alla totalità dell’alunno, attraverso percorsi multidisciplinari e multimediali che mirano a formare i cittadini e le cittadine di domani, consapevoli della dignità insita in ogni essere umano, della sua appartenenza ad una comunità locale e globale, attivamente impegnati per ottenere un mondo più giusto e sostenibile. Alla base di questo tipo di educazione, c’è la necessità di vivere la diversità come una ricchezza e non come un ostacolo o un problema. È fondamentale perché il bambino o il ragazzo impara solo se inserito all’interno di un contesto classe aperto, sereno e accogliente, in cui tutti gli alunni si sentono accettati sia dai loro compagni sia dal docente”.

Infine, 7.764,00 euro per “Tutti in campo“. Il movimento e il gioco, momenti essenziali dell’attività motoria e dello sport, rispondono ad un bisogno primario della persona e, attraverso una corretta azione interdisciplinare, contribuiscono al suo sviluppo armonico promuovendo inoltre la cultura del rispetto dell’altro, del rispetto delle regole che rappresentano importanti veicoli di inclusione sociale e di contrasto alle problematiche legate al disagio giovanile. L’ ampliamento delle esperienze motorie dell’alunno verrà favorito dai collegamenti e dalle sinergie che la scuola concretizzerà con i soggetti esterni per realizzare attività complementari di avviamento alla pratica ludico-sportiva promuovendo l’inclusione dei soggetti più in difficoltà. Attraverso il movimento si realizza una vastissima gamma di gesti che vanno dalla mimica del volto alla manualità fine, per arrivare alle più svariate performance sportive. Per mezzo del movimento il bambino impara a conoscere se stesso, esplora, conosce, comunica,
relaziona, mette in essere il fare. Il saper fare è riuscire a sperimentare il successo delle proprie azioni, il che implica l’acquisizione di abilità motorie.

In totale oltre 90mila euro che serviranno ad arricchire l’offerta dell’Istituto comprensivo Don Giulio Testa di Venafro per la grande soddisfazione del preside Marco Viti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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