VENAFRO – Poesia, le filastrocche di Giuditta Di Cristinzi

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VENAFRO. “Filastrocche per un anno”, questo il titolo dell’antologia di rime e poesie  per la Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria, scritta dalla venafrana Giuditta Di Cristinzi, che ha inteso dedicare i suoi fiori poetici ai tre figli. Giuditta Di Cristinzi è nata a Venafro, nel Molise, nel 1967. Dopo studi classici, che l’hanno formata e fortemente appassionata, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. E’ avvocato e Giudice Onorario presso il Tribunale di Cassino. E’ sposata e ha tre figli maschi. Scrive da sempre per hobby.

“Questa  breve raccolta di filastrocche e poesie –si apprende dall’introduzione del prof L. Lojacono- è stata ispirata all’autrice dai tre figli, oggi di dodici, dieci e otto anni. La vita quotidiana con loro,  i contatti con la scuola, la presenza e il controllo espressi  giornalmente, seguendoli nei compiti a casa, hanno sollecitato in questa direzione la vena poetica dell’autrice, già poeta di liriche “adulte”. Qui, invece, l’atmosfera è lieve e scanzonata, sinceramente ispirata, impegnata, ma leggera; lo snodarsi delle composizioni in ordine temporale, come per tracciare una sorta di canovaccio-calendario, tocca i vari mesi dell’anno, le stagioni, le feste comandate, laiche o religiose, vecchie e nuove che siano, come ad esempio la recente Festa dei Nonni, che cade il 2 ottobre, giorno dedicato agli Angeli Custodi, istituita nel 2005. L’antologia comprende anche  filastrocche didascaliche e ortografiche, dediche, spunti di riflessione su argomenti attuali, come la globalizzazione, l’Europa Unita, la scuola mista, l’integrazione multirazziale. Lo studio a memoria delle poesie o la semplice lettura in classe dei singoli componimenti potrà essere valido spunto e alternativo ausilio  per svariate lezioni leggere, ma al contempo impegnate ad opera degli Insegnanti, modulabili secondo l’età degli allievi, i programmi e i diversi corsi di studio”.

 

CAPODANNO

Capodanno inizia l’anno

Avvolto in un bel panno

Bianco di soffice neve

Notte di fuochi, giorno breve

 

Bilanci, sogni e progetti

Umani desideri imperfetti

Attesa dell’anno venturo

Cosa ci riserva il futuro?

 

In casa ancora albero e doni

Vischio, presepe e panettoni

Giochi a carte e tombolate

Risa, auguri e tavolate

 

Tutti insieme, grandi e piccini,

Genitori, nonni e nipotini

L’anno nuovo porti a chi chiederà

Salute, amore e serenità!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

27 gennaio 2006

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA BEFANA

 

 

 

La Befana vien di notte

Con le scarpe tutte rotte

 

Porta i doni ai bimbi buoni

Giochi, calze e torroni

 

Ai grandi porta altre cose

Dolci strenne spiritose

 

Questa è l’Epifania

Da passare in compagnia

 

Tutti a casa, grandi e piccini

Tacchino, brodo e tortellini

 

Se le feste porti via,

Lascia pace e amore a casa mia!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

27 gennaio 2006

 

 

 

 

 

 

I GIORNI DELLA MERLA

Gennaio, con freddo e gelo,

alla bella merla

con piume di perla

faceva oltraggio e dispetto.

Ella, allora, sola col suo piccino,

per tre dì si rifugiò su di un tetto

e per scaldarsi entrò in un camino.

Ne uscì a febbraio,

tutta sporca e nera,

sperando fosse già primavera.

Quando dalla caccia tornò il suo merlotto,

non riconobbe la  sposa di botto,

ma, udito il suo canto, ben presto capì.

Le volò accanto  e  per amore frinì.

Sembrava però un gruppo assai strano,

lui tutto  bianco, l’altra ebano

Allora il merlo si tinse di nero,

in segno eterno di amore sincero

 

 

 

 

 

Venafro, 31 gennaio 2011

 

 

 

 

TUTTI A SCUOLA

 

 

Vado a scuola per imparare,

vado a scuola per cantare

Tutto mi insegna la mia maestra,

fino a quando non è festa

Imparo a far di conto, insieme al dettato

e le prove INVALSI bene ho superato.

E’ bella la storia e la geometria,

così misuro la casa mia,

otto per otto sessantaquattro,

coi problemi divento matto,

ma se c’è inglese o geografia

giro il mondo con la fantasia!

Studio l’Italia, la religione,

amo il computer e la ricreazione.

Gioco, conosco, ripeto, sussurro,

ma se viene il Preside,

che è un po’ severo,

ammutolisco per davvero!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’INVERNO

Dicembre, gennaio, febbraio,

solo un pettirosso o il passero gaio

solcano il bianco del cielo.

Freddo, pioggia, neve e gelo.

C’è Natale a scaldare il cuore

e poi si ricomincia con più ardore

La casa,  la  scuola ed  il lavoro,

a tavola, il maiale con l’alloro,

polenta, cavoli, mandarini,

salsicce, broccoli e tagliolini

I giorni della merla, poi la Candelora

e si dice “l’inverno è fora”.

Ora il dì è più lungo, la notte più breve,

piano piano si scioglie  la neve

Finchè un giorno senti frinire.

Allegro, l’inverno sta per finire!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Natale ormai è passato,

un altr’anno è cominciato

Il freddo ci stringe, ma non frena

la vena   di allegria

e allora via, via ….Ecco arriva il Carnevale,

ora  ogni  scherzo  vale

 

 

Andiamo  a scuola e nelle strade

mascherati, per case e per contrade,

 

o meglio per Regioni,

Pulcinella e Pantaloni,

Colombine e Balanzoni,

balla Gianduia, canta Arlecchino,

seppure poverino.

 

Ma al giorno d’oggi i bambini

vogliono nuovi vestitini

Inediti costumi nati in Tivvù,

visti sui fumetti o nei cartoons

 

Ninja Turtles e  Topolina,

Power Rangers e   Paperina,

Harry Potter col  tondo occhialino

sfida il vecchio Mago Merlino.

 

Tutti insieme si fa chiasso e festa.

Coriandoli, stelle filanti e una trombetta desta.

Dolci tipici, croccanti e buoni,

Graffe farcite e bomboloni

Su un vassoio ecco  le castagnole,

con chiacchiere o frappe,  come dir si vuole

 

Tutti giocano in compagnia

Carnevale è la festa dell’allegria!

 

 

 

 

 

NOTTE E DI’

Tramonta la luna,

arriva l’aurora,

sorge il Sole di buon ora

Sale Elio su nel cielo

irrompe, squarcia il velo

di nuvole all’orizzonte,

è mezzogiorno sopra il monte

Di pomeriggio si abbiocca un poco,

piano piano diventa fioco

Dolce dolce discende la sera

sempre più tardi a primavera

Fa notte, è buio sopra il paese

Tutti a nanna tra sogni e soprese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 19 febbraio 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VIVA L’ITALIA

In occasione del 150° anniversario dell’Unità

 

 

 

 

Evviva l’Italia, per sempre unita,

per Te tanti prodi  hanno perso la vita.

Evviva l’Italia e il suo Tricolore,

il rosso è la fiamma del nostro ardore,

il bianco è il candore,

il verde è la speme

di crescere ancora, di crescere insieme

Da sempre racchiusa in uguali confini,

le Alpi ed i Mari, contro altri destini

DividerTi in pezzi, ora o in passato,

è come smembrare un corpo amato

Unita la lingua, prima dello Stato

Uno il sentimento, una la cultura,

assoluta l’arte,  sfolgorante la natura

Sei  il Bel Paese da Petrarca a noi.

Patria di geni, naviganti ed eroi,

creatori del bello,  perché nel bello nati e vissuti,

una Terra, un popolo di uomini arguti.

Stringiamoci ancora in un bel girotondo,

stringiamoci a coorte, ombelico del mondo.

C’è l’Europa unita, la globalizzazione,

ma niente è possibile senza Nazione!

 

 

 

 

 

 

Venafro, 10-17  marzo 2011

 

 

 

 

 

 

 

AL MIO   PAPA’

 

 

 

 

La tua sveglia suona presto

Ti lavi, ti vesti,

un caffè ed esci lesto

 

La macchina, il traffico,

parcheggi

e c’accompagni a scuola.

Leggi

veloce il tuo giornale

e vai al lavoro, ogni giorno, puntuale.

 

Soddisfatto e sereno torni a casa la sera,

mi sfiori i capelli con mano leggera,

un bacio alla mamma che sta ai fornelli,

guardi i miei compiti, brutti o belli,

e mi fai convinto un complimento,

che per me  è il miglior incoraggiamento

 

Forse sei stanco, ma non lo dici,

se ti chiedo di fare un giro in bici

Sai, per me il bello cos’è?

Stare da solo a parlare con te

 

Che sei il mio esempio forse lo sai,

papà, non voglio deluderti mai !

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 2-3 febbraio 2006

 

 

 

 

 

LA NUOVA SCUOLA

 

 

 

 

Nella classe di mio figlio

è successo uno scompiglio.

E’ arrivata stamattina,

in diretta dalla Cina,

una piccola bambina:

occhi tondi, neri, assorti.

Si è seduta in quarta fila

senza dire una parola.

 

Quasi a fianco c’è Vassilj

senza sogni, senza libri

Domani torna in Albania:

il padre ha avuto il foglio di VIA!

 

Al primo banco, invece,

è seduto un  bel keniano,

capelli color  pece e  accento africano

Si chiama Tahrir e fa il Ramadan

All’ora di regione

va a giocare a bimbumbam.

 

E han detto che domani verrà dall’Ucraina

un altro bel gruppetto da sistemare in prima

Che scuola colorata!

Che scuola complicata!

Tra un tema ed un dettato

il confronto è obbligato!

 

Nella seconda “A”

ci son  Mohamed e Fatiàh

arrivati l’anno scorso

dal Marocco e dall’Egitto

Questa scuola è un misto fritto!

 

Non solo italiani tra i piccoli scolari.

Allora ho pensato, vedendoci assai vari

 

 

 

 

Che se da tutto il mondo arrivano così,

siamo proprio  fortunati a vivere qui!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE QUATTRO STAGIONI

Arriva danzando la Primavera

Sempre più tardi si fa sera

Con fiori e rose  risveglia la natura

Che bello  all’aperto, nell’aria pura!

Sul cavallo bianco del solleone

Giunge l’estate, la bella stagione

Scalda le notti, matura i frutti

Evviva i bagni tra onde e flutti

Torna l’autunno dal girotondo

Dopo aver fatto il viaggio del mondo

Cambia i colori, appassisce le foglie

Mette in letargo animali e voglie

Prima di Natale viene l’inverno

Che porta il freddo, la neve e il gelo

Di giorno rabbuia ben  presto il cielo

Stiamo al calduccio, stiamo all’interno

La  stagioni sono quattro sorelle

Ballano insieme tra sole e stelle

Senza fermarsi eterne  e belle!

Venafro, 2 ottobre 2011

 

 

 

 

 

L’ACCENTO IMPERTINENTE

 

 

 

A Claudio, il mio bambino,

cascò il casco, poverino.

Mentre Pietro, sfortunato,

a pesca pescò un pesco.

Sventurato!

Mio marito, invece,

stanco di fare il papà,

decise di emigrare

a Roma

per fare il Papa, chissà.

Ma si creò così un tale scompiglio

che giunse il vento forte e

i miei capelli scompigliò.

Da allora a tutti lo consiglio,

come a me mia madre consigliò:

“Mettete l’accento giusto

o ci sarà per tutti un gran trambusto!”

 

 

 

 

 

Venafro, 20 febbraio 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

LA QUARESIMA

La filastrocca della Quaresima è stringata;

è corta e avara e non è una serenata.

Comincia di mercoldì, dopo il Carnevale:

a Messa il prete sparge cenere  sacerdotale

Dura quaranta giorni e ci ricorda Gesù nel deserto

a combattere il diavolo che lo tentava a viso aperto

Gesù solo a far digiuno, penitenza e riflessione,

prima  della  settimana  di   passione.

Ai giorni nostri si fa qualche fioretto,

promesse di bontà, privazioni e  più affetto.

Ma quel che è più importante

non è carne o astinenza,

bensì guardare all’altro

con più condiscendenza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DIN DON,  LE CAMPANE

Il sole che brilla

La campana che squilla

Le uova dipinte o di cioccolata

Le dolci  sorprese

La  Pasqua  è arrivata

Il  fiore  che sboccia

La neve si scioglie

I giochi all’aperto

La rondine vola

Vola lontano come un pensiero

Voglio essere buono, buono davvero

Mamma e Papà mi portano a Messa

E io faccio al cielo la mia promessa

Il mio cuore di bimbo

E’ l’uovo di Pasqua

Si schiude per Voi recando tesori

Vi canta l’amore   come angelici cori:

“Sarò ancor più buono, Vi vorrò bene !

Dimenticate tutte le pene”.

 

 

Venafro, 28 maggio 2010

 

LA LACRIMUCCIA

 

 

 

 

 

 

La luna e la stella,

l’una l’altra guardò.

Il lago e la bella

L’ago infilò.

Scherzetti a  parole

sono errori BLU,

ma se ci rifletti

non li fai più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro 20 febbraio 2011

 

PRIMAVERA

 

 

 

Quando dal girotondo ritorna primavera,

con emozione vera

ti gemma su dal cuore

un anelito d’amore

La rondine sul tetto

fa un giro ed un cinguetto

Il sole splende in cielo

aperto senza il velo

bianco delle nuvole

Nel campo maturano le fragole

Il mandorlo e il pesco in fiore

emanano l’odore

dolce della vita

che tutti e ognuno invita:

vivi ora, vivi adesso

domani non è lo stesso!

EVVIVA L’EUROPA

L’Europa è la mia Terra,

unita, senza guerra

Abbraccia Popoli  e Stati

diversi e accomunati

dal vecchio continente,

dall’esser brava gente.

Dal Trattato di Roma del “57,

siamo diventati ben venti e sette

Abbiamo la bandiera dal fondo blu,

come il cielo  lassù, è trapuntata di stelle,

che si tengon per mano come sorelle

L’Inno alla Gioia è il nostro canto,

scritto da Beethoven per gloria e vanto

Su tutti i Paesi c’è la Commissione,

 col Presidente, il Parlamento governa l’Unione

L’€URO  è la sola nostra moneta

L’unica forte di questo geo-pianeta

L’Europa è la mia Terra

L’Europa è casa mia

Evviva l’Unione e sempre così sia

I GIORNI DELLA SETTIMANA

 

 

Cari bambini, oggi imparate

il nome e l’ordine delle giornate.

 

La settimana inizia col Lunedì,

con uno sbadiglio eccolo qui.

 

Segue lesto di buon passo

il Martedì, giorno di  grasso.

 

Subito giunge il dì di Mercurio,

dio di commercio, viaggi e buon augurio.

 

Sempre nel mezzo, prezzemolino

c’è il Giovedì, dì di Giove divino.

 

Poi Venerdì, che di Venere è  la giornata;

seguita Sabato e  quasi termina la sfilata.

 

Ogni giorno è intitolato a un pianeta,

tutti lo sanno, non è cosa segreta,

alla Luna, a Marte, a Mercurio, a Giove,

a Venere, a Saturno,

per tutto il mondo, in ogni dove.

 

Ma l’ultimo giorno della settimana,

quella un po’ sacra e un po’ profana,

è dedicato a  nostro Signore,

è la Domenica di riposo e buon umore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA FILASTROCCA DELL’ARRI ARRI

ARRI ARRI ARRI

Corre il bimbo sui cavalli

Va per monti e valli

E arriva fino al mare

Perché vuole nuotare

ARRI ARRI ARRI

La puledra bianca

Galoppa e non si stanca

In groppa porta te

Fiero come un re

ARRI ARRI ARRI

Corre sulla spiaggia

La mia cavalla saggia

Uno due e tre

Corri qui da me

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ORTOGRAFIA

 

 

 

Che tormento l’ortografia!

Lo dice pure la nonna mia,

per aiutarmi ad imparare

le filastrocche cerca di fare.

 

Quella di oggi l’ho studiata bene,

e  sì che mi conviene!

 

Interrogato su sci e sce,

conosco bene tutti i perché.

 

Scempio, scena, scelta, discesa,

mai con la i o c’è contesa.

 

Fanno eccezione, ci vuol pazienza,

usciere, scienza e coscienza

e le derivate di queste parole

fan come la mamma, che ci vuole!?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 29 novembre 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

LA COPPIA ZOPPA

 

 

Il gruppo QU non va mai da solo,

ha paura di cadere o di spiccare il volo

 

Si accompagna sempre a un’altra vocale

sempre diversa, mai uguale

 

Non esiste quu,

lo sa pure l’emù!!!

 

Ma QU sta bene insieme,

a turno, a rotazione, ad O, ad A, ad  I  ed E

 

Difatti, quando bevi un liquore

ad alta quota  vola il cuore

Quindi ti poni un bel quesito:

parlo e rido o sto basito?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Isernia, 12 marzo 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

LA FILASTROCCA DEL CUCÙ

 

 

 

Quando CU sta da solo,

il cuculo spicca il volo

In cucina trova la cura

chi vive secondo natura

La cubista balla in pista,

il cubista è un artista

Il curato di campagna

ha trovato una cuccagna

Se la sarta fa il cucito

mangia pure suo marito

Dalla culla, mia cugina,

strilla e urla, birichina

Cuffia in testa,  farà festa

se sonnecchia alla finestra!

 

E’ complessa la cultura,

ma se l’impari non fa paura!

 

 

 

 

 

 

 

Venafro,  21 marzo 2011

 

 

 

 

 

 

LA REGOLA E L’ECCEZIONE

 

 

Ogni regola ha la sua eccezione:

ho imparato oggi a lezione

ed ho scritto sul mio  taccuino

per ricordare sera e mattino

– che la QU vuol la vocale,

perché da sola sta sempre male.

– CU è seguito da consonante,

così  si sente assai elegante.

Ma il cuoco  scappò via,

da scuola venne a casa mia,

con le scarpe di cuoio spesso

per cucinare il brodo e il lesso.

Adesso è sempre di buonumore,

perché in cucina ci mette il cuore!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 21 marzo 2011

 

 

 

 

IL BEL TEMPO

Arriva il bel tempo, la primavera

tiepido il giorno, fresca la sera

Ecco Marzo, lungo e incostante,

il tempo muta in un sol istante

Ora piove, ora c’è il sole,

nell’aiuola sbocciano timide viole

Aprile è più dolce, ma non ti scoprire,

d’un tratto il tepore potrebbe svanire

Segue Maggio, il maggiore di tutti,

sboccian le rose, maturano i frutti

Spalanca le porte alla bella stagione,

a caldo, cicale e solleone!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 14 marzo 2006

 

 

 

ALLA MAMMA

Hai il nome più dolce che ci sia

Mamma, mammina mia.

Ti svegli presto, di buon mattino

Serena cominci il tuo cammino.

Prepari per tutti la colazione,

Andiamo a scuola e ci saluti al balcone.

Avvii il pranzo, fai qualche faccenda,

Ti prepari in fretta ed esci contenta.

Il lavoro, i nonni e poi la spesa,

Far tutto quanto par non ti pesa.

Ci aspetti a casa col tuo sorriso.

Quando cucini guardo il tuo viso.

Forse sei stanca, ma non si vede.

Mentre tu stiri, il babbo si siede.

Cuci, rassetti, ah, che giornata!

Neanche il tempo di una chiacchierata.

Ci porti a letto, dopo la cena

Sì che sei stanca, ma sempre serena.

Con premura ci rimbocchi le molli coperte,

Una fiaba e la preghiera, sempre solerte

Un bacio e l’augurio di sogni d’oro

Col mio amore ricambierò il tuo lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MA MA MA MA,

MAMMA

MATERNE ALLITTERAZIONI

 

 

Mamma, maestra d’amore,

maggio di rose

Mamma, mare magnum di bene,

magma informe d’abbracci

Mamma, mantra di vita,

manìa di coccole e lacci

Mamma, mambo di baci,

malìa di sguardi e sorrisi

Amante, amorevole amica

ammiro  in te

il bello del mondo e

la forza della vita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 07.09.2010

 

 

 

 

 

 

 

 

STRANI SEGNALI

La punteggiatura

Se trovi  una virgola,

rallenti un poco.

Se vedi un punto,

spegni il motore.

Se sono insieme, sosti e riparti

oppure  cambia  il bel soggetto.

Se leggi due punti, non c’è sospetto:

comincia un elenco, una spiegazione,

come una coda senza ragione.

Se arrivi a una curva, bello giulivo,

è una domanda?  E’ l’interrogativo.

Sei alla fine del viaggio, non ti stupire,

con l’esclamativo  potrebbe finire!!!

Venafro 28 maggio 2010

 

UN FACCINO DA MANGIARE

 

A Claudio Maria

 

 

 

Una cascata di riccioli d’oro

Apre il sipario sul viso moro

Due grandi finestre con scuri di ciglia

Sono i tuoi occhi color di vaniglia

Il nasetto soffia aria pulita

Come un comignolo di frutta candita

La bocca di fragola e gelatina

E’ la porta dolce di una cantina

Che conserva al fresco, non botti di vini

Ma venti piccoli dentini

Bianchi e perfetti in riga assortita

Come confetti di menta piperita

 

 

 

 

 

Venafro, 7 dicembre 2008

MAGIE …… BUGIE

Mi hai detto una bugìa,

non c’è più magìa,

via da casa mia!

Hai rubato una ciliegia,

t’è venuta l’allergìa,

siamo corsi in farmacìa

e la socia del dottore,

arrivata a malincuore

con in mano una valigia

e una camicia bianca,

con la faccia smorta e stanca

“Sai,”  ti ha detto

“Vuoi guarire bell’ometto?

Il plurale devi fare,

le parole in –cia e –gia ,

come quelle che son qua,

precedute da vocale

la “i” fanno restare!

Se la “ì” porta l’accento,

non vola via nel vento.

Ma se c’è la consonante,

sai, la “i” se la dà a gambe!”

                                                                                              Venafro, 29 novembre 2010

 

 

 

 

ESTATE

Arriva l’estate,

che belle serate !

Che notti di fate !

Ma cosa avete,

un poco più sete?

L’oro nel campo domani si miete,

poi vi svestite

e di sasso dormite!

Che belle nottate,

che abbiamo d’estate,

con le cantate

delle cicale appena nate!

Beate, beate,

arriva l’estate!

 

 

 

 

 

Venafro, 17 aprile 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GLI OCCHI  DEL MONDO

Occhi neri

Occhi sinceri

Occhi chiari

Mai avari

Occhi a mandorla

Pelle di perla

Occhi marroni

Come tizzoni

Occhi belli

Siam tutti fratelli!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MARE

Mare azzurro

Mare verde

Mare blu

Tra i flutti e le onde fai su e giù

 

Mare calmo

Mare piatto

Mare mosso

Tuffi e salti a più non posso

 

Mare Ionio

Mare Adrio

Mare Tirreno

Su di te splende sempre l’arcobaleno

 

In mezzo ai suoi mari

L’Italia è sdraiata

La lambiscono  ….cari

Facendole una serenata!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro 30 novembre 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RIME DI SETTEMBRE

 

 

 

Con una lacrima ho salutato il mare

Ho riposto formine e secchiello

Ho smesso il costume e ho ripreso l’ombrello

 

Sono tornata/o a casa insieme a mio fratello

L’estate vola, devo tornare a scuola

 

Preparo lo zainetto coi libri e i pennarelli

Compriamo il grembiule, il fiocco  ed i pastelli

Gomme, matite, penne

Non manca quasi niente

 

Mi ha detto la maestra, affacciata alla finestra:

“Quest’anno sei cresciuto/a, cambia la minestra!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BENTORNATI A SCUOLA

Acrostico con rime baciate

 

 

Se tutti i giorni ci vai contento

Capirai che sei un portento

Una la scuola, tante le classi

Ora i scolari diventan assi

Le maestre sono felici

A scuola i bimbi son tutti amici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 5 aprile 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VIVA LA MAESTRA

Mesostico alla maestra

 

 

Ogni giorno, Ma in allegria

Viene a scuolA la maestra mia

Entra, saluta  E comincia la lezione

Parla, legge e Spiega fino a ricreazione

Assegna  un  Tema ed un dettato

Un problema Risolve, ma è complicato

Va avanti sin Alla fine e resta senza fiato!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 5 aprile 2011

 

 

EMBE’

 

 

Embè, che c’è ?

 

Non lo sai bella bambina

che chi suona la trombetta

va a passeggio e non ha fretta?

 

No, io non so tante cose,

ho solo bambole smorfiose!

 

Lo senti, è suonata la campana

Metti il grembiule sulla sottana,

scappa a scuola,

presto vola!

Stamattina, senza fretta,

si darà la regoletta:

“Davanti a B e a P

ci va sempre la M”

 

Fa eccezione l’amico Gianpiero

benpensante per davvero,

perché il suo è nome composto

e sta in ferie tutto agosto!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Isernia, 12 marzo 2011

 

 

 

LA PICCOLA FILASTROCCA

DELLE PREPOSIZIONI

 

 

 

DI, A, DA,

dici a me, l’amico che fa?

IN, CON, SU,

è scappato lassù

PER, TRA, FRA,

due minuti e tornerà!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Isernia, 12 marzo 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

NONNA AUGURI

(Scritta in occasione dell’ottantesimo compleanno di Nonna Titina)

 

 

 

Nonna auguri!

Oggi si rinnovano per te

Tutti gli anni vissuti

Ed io che ti guardo

Seduta a ricamare

Vedo con gli occhi dell’amore

La bimba dolce che sei stata

Che gioca sotto casa

La ragazza che studia

La sposa operosa

La mamma fresca, inesperta e amorosa

E ti faccio gli auguri

Con un bacio  e una rosa

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro 7 giugno 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALLA MIA NONNA

A NONNA ( n…… ) FACCIAMO GLI AUGURI,

PERCHE’ CON LEI STIAMO LIETI E SICURI.

E’ SENZ’ALTRO LA NONNA PIU’ BELLA,

FORTE, ALLEGRA, SOLARE,  UNA STELLA!!!

LE PIACE USCIRE, LEGGERE E BALLARE,

MA QUEL CHE SA FAR MEGLIO E’  CERTO CUCINARE:

CI PREPARA BEI  PRANZI E SQUISITE CENETTE,

CON GNOCCHI, SUGHI, GATEAUX E COTOLETTE!

A NONNA (n…. )AUGURIAMO  GIORNATA SERENA,

BUON COMPLEANNO (o ONOMASTICO) E VITA SANA, LUNGA E PIENA!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VENAFRO, S. FLORA, 24 NOVEMBRE 2011

 

 

 

 

NONNO  AUGURI

Per la festa dei Nonni  del 2 Ottobre

 

Nonno auguri!

Oggi si rinnovano per te

Tutti gli anni vissuti

Ed io che ti guardo

Seduto a  riposare

Vedo con gli occhi dell’amore

Il bimbo vivace  che sei stato

Che gioca sotto casa

Il ragazzo che studia

Il soldato valoroso

Il lavoratore fresco, inesperto e operoso

E ti faccio gli auguri

Con un abbraccio ed un bacio smorfioso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro 30 novembre 2010

 

 

 

 

 

 

DAL CALAMAIO AL PC

Il nonno di mio nonno, lo sai come scriveva?

Nell’inchiostro del calamaio la penna intingeva

Vergava belle spighe

sul foglio immacolato a quadretti o a righe

La mia nonna invece

usava il lapis

e  con la sua cassina

sparivano  gli  errori

Volavano veloci fuori dalla finestra

prima che arrivasse Signora la Maestra

La  mamma, bimba beat,

usava la sua bic

e la matita doppia, di colore rosso-blu

Studiava e ristudiava da non poterne più

Io, xò, nativo digitale, sapete cosa faccio?

Uso  la replay e con quella sono  un asso

Scrivo e cancello, un vero un furbaccio

Per i componimenti, invece, uso il mio PC:

windows,  paint, tasti e  frecette,

mouse, stampante, colonna e chiavette,

CD, floppy, programmi e applicazioni,

i miei compiti son facili con questi aiutoni!

Venafro, 20 febbraio 2011

 

 

 

NUMERI  A LOTTO

Sette i colori dell’arcobaleno

 Dodici i mesi dell’anno intero

Quattro le stagioni, mille le opinioni

Solo  tre le coniugazioni

 Ben  nove le preposizioni

Sette i giorni della settimana

Dieci i numeri del nostro sistema

Nove i pianeti del mondo solare

Cinque i pasti che è bene fare

Tanti i Ministri, uno solo il papa

Molti i marmocchi,

due, un paio, gli occhi

Sette i colli e i Re di Roma

Cinque i sensi,

cento se pensi!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Isernia-Venafro, 12-21 marzo 2011

 

 

 

 

PIOVE

PIOVE PIOVE PIOVE

E la pioggia fa rumore

Sui tetti, per le strade e sui rovi di more

PIOVE

L’aria è ferma

Non si muove

Tutto è grigio

E par che muore

PIOVE

Fitto, fitto

Fine, fine

Acqua penetra in ogni dove

E disseta questa terra

Che sta calma o fa la guerra

 

 Venafro, 28 maggio 2010

GIORNATA  RAP

Tutti i giorni sveglia

Sveglia sveglia suona,

Colazione, zaino e scappo

Scappo a scuola

Ritrovo gli amici

Gli amici e la maestra

Un occhio alla lavagna ed uno alla finestra

Dettato storia tema,

Passa un’ora e  fo’  un problema

Vola il tempo a ricreazione,

Tra  giochi  e colazione

Vola il tempo a ricreazione

Ricomincia la lezione

Aspetto aspetto aspetto la campanella,

Quella sì, mi pare bella

Scappo via da mamma mia

Scappo via a casa mia

A pranzo pasta

Pasta e cotoletta,

Poi mi cambio veloce la maglietta

Mi aspetta un  pomeriggio

Sempre più attivo,

Di qua e di là, non è mai grigio

Danza, calcio, nuoto, un po’ di tivvù,

Sono stanco non ce la faccio più,

Ma devo ripassare le tabelline,

Storia, mate, inglese, tutto senza fine

Arriva per la cena anche il mio papà,

Con lui mi butto di traverso sul sofà.

Baci, coccole, baci  e smorfiette,

Non si fermano le lancette

Un bacio a tutti e a nanna vo’

Che giornata -giornata RAP- che ho!

         Venafro, 15 febbraio 2011

 

 

 

LA STORIA

 

 

Quest’anno iniziamo a studiare la storia

e non è una poesia da imparare a memoria,

ma le avventure degli avi e dei nonni,

di uomini antichi, di gesta insonni,

di moti, stratagemmi, guerre, invenzioni,

grandi città, viaggi e spedizioni,

conquiste e sconfitte, fatti  noti da fonti,

scritti da chi come Erodoto amava i racconti.

 

Nella storia c’è tutto, tutto il passato,

nomi, anni, terre di tutto il creato,

finanche gli animali, in  gran subbuglio:

la Lupa e le Oche in Campidoglio,

il Cavallo di Caligola, gran senatore,

Pirro e gli Elefanti in allegro clamore.

 

Eserciti di cavalieri e  legioni di fanti,

studiosi, Papi, conti, ministri e  naviganti,

personaggi ai quali vi potrete ispirare

Giulio Cesare, Napoleone e donne rare,

Cavour, Gorbaciov e Mazzini,

uomini forti che han tessuto i destini,

vincitori e vinti, regnanti ed eroi.

 

La storia è importante, la storia siamo noi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SPUNTI DI STUDIO

Da ricercare: storia, fonti, Erodoto, stratagemmi, spedizioni, Campidoglio, Pirro, Caligola

 

NOVEMBRE

 

 

Comincia Novembre con la festa dei Santi

Non uno soltanto, ma tutti quanti

Il due il pensiero va a chi non c’è più

Fiori, ceri e preci per chi è lassù

Si animano i campi  di lumini e colori

Riflessioni, Messe, ricordi e dolori

 

Scorrono i giorni in un lieve tepore

Per contrade e cantine c’è un bell’odore

E’ questa l’estate di San Martino

Oggi ogni mosto diventa vino

 

Piove e cadono le foglie morte

Prepara il cappotto, l’inverno è alla porte

 

Ma anche Novembre può essere bello

Se il cuore è lieto sotto l’ombrello

 

 

 

 

 

 

 

 

LA GEOGRAFIA

 

 

Tutti giù per terra a studiare questa Terra,

solcata da Fiumi, in pace, senza guerra,

striata da confini, a pois di Città,

bagnata da Laghi, con Monti qua e là.

Mitigata dai Mari, immersa  negli Oceani,

fatta a fette e spicchi da Paralleli e Meridiani.

Dimezzata dall’Equatore, divisa in Fusi ed ore,

increspata da Colline, Montagne e  Massicci,

animata da Panorami verdi, azzurri, rossicci.

Schiacciata dai Poli, inebriata dai Venti,

inclinata sull’Asse, ove vivono contenti

Popoli e Nazioni, Stati e Regioni

distinte da Capitali, Monete e  Religioni

Quante cose belle, tutte da studiare,

dai Tropici alle Isole, non solo da imparare,

ma da vedere un giorno quando potrai viaggiare!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 16 Dicembre 2011

 

 

ARRIVA LA PROF

 

 

 

Son promosso in prima media,

qui comincia la commedia.

Ho lasciato  due maestre,

ne ritrovo ventitré.

Non si scherza, per davvero.

Son cresciuto, povero me!

Quanti libri, oh, che peso,

nello zaino smisurato

tutto quanto ho stipato:

album, flauto, libri e quaderni,

in scuola media passo tre inverni,

tante cose imparerò

e al liceo finirò!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 16 dicembre 2011

 

 

 

 

 

 

PRESEPE

 

 

Oggi, a casa mia, facciamo il presepe.

Prepariamo prima la base, con il muschio e la siepe.

 

Poi papà fa la capanna, ai piedi della montagna,

e un ruscello vero, che bagna la campagna.

 

Mamma, dietro, vi stende il cielo

fatto da un velo

blu e argento di stelle,

la Cometa, Sirio, l’Orsa,

solo le più belle.

 

Mia sorella, intanto, sistema i pastori,

fermi, in cammino, gialli, bianchi e mori.

 

Nel prato verde è tutto un brulicare

Galline, pecorelle, banchi per mangiare.

Nella rustica grotta il mite Giuseppe è vicino a Maria,

il bue e l’asinello respirano in armonia.

 

Tocca a me,  che son il più piccino,

deporre nella mangiatoia Gesù Bambino.

 

Poi arrivano i nonni a portare nuovi doni,

sono i Re Magi, potenti, ma buoni.

 

Che bel quadretto!

Finito è perfetto.

Non è soltanto la sacra Famiglia,

ma l’amore tra gli uomini la meraviglia.

 

 

 

 

.

 

 

 

 

 

NATALE

 

 

Anche quest’anno è arrivato il Natale

Doni, dolci, pacchi e pacchetti ….

Ma che per noi sia nato Gesù  cosa vale,

se non gettiamo via odi e sospetti?

Guerre, liti, scontri, discussioni

Perché non cerchiamo di esser più buoni?

Tutto questo accade, sai perché?

Perché nessuno ama l’altro come sé

Allora da domani, anzi da adesso

Metti a tacere un po’ di te stesso

e guarda all’altro che ti è vicino

come fosse Gesù Bambino!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venafro, 24 12 2006

 

 

 

MILLE COLORI

 

 

Stanotte ho sognato

Un enorme girotondo

Che abbracciava tutto il mondo

In lungo e in largo,

Toccando l’oceano blu

Sfiorando l’Iquazù

Arrivando alla Cina

Passando da sera a mattina

Dalle Alpi all’Equatore

Dalle Bermuda a Lahore

Dall’Australia al deserto

Dalla terra al mare aperto

Si tenevano per mano

Cento popoli e un sultano

Tra gli altri si è infilato

Un leone liberato

Un orso bianco ed uno bruno

Non mancava più nessuno

Un cavallo assai elegante

Giusto dietro a un elefante

Poi contenti mille bimbi

Che cantavano giulivi

Uno bianco, uno moro

Con le palme e con l’alloro

Uno giallo, uno rosso

Che correva a più non posso

Un ebreo, un eschimese

Un indiano, un pechinese

C’era pure un parigino

Che avanzava col cugino

Non di sangue, ma di cuore

Girotondo con amore !!!

 

 

 

Venafro, 28 maggio 2010

 

 

 

 

 

NEVE

Insieme con la sera

è arrivata la bufera.

Soffia il vento forte forte.

Fa volar le foglie morte.

Ecco scende anche la neve.

Pioggia bianca lieve lieve.

Tutto fuori è ovattato,

freddo, umido e velato.

Dietro i vetri, gli occhi belli

di due piccoli fratelli.

Guardan zitti ed incantati

quella bianca atmosfera

che fa magica la sera .

Loro in casa, fortunati,

si son quasi addormentati,

con la dolce ninna nanna,

non di suoni, ma di panna!

Venafro, 24.12.2006

 

 

 

 

 

 

 

LA LETTERINA

 

 

Caro Babbo Natale,

arriva la festa che per me più vale,

 

non solo per giocattoli e doni,

ma perché ci sentiamo tutti più buoni.

 

Sotto l’albero vorrei la pista e la gru,

solo a patto di non far arrabbiare più

 

nonni, maestre, mamma e papà.

A tutti solo auguri di salute e felicità!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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