CAMPOBASSO – Sale a quattro il numero dei molisani uccisi in Venezuela, sulla questione intervengono l’Associazione “Giuseppe Tedeschi” e il Comitato Molise Pro-Venezuela.
Il Comitato ha inviato al fratello di Armando Andrea Basile, ucciso da due rapinatori lo scorso 7 dicembre, parole di cordoglio per la sua perdita. Di seguito l’appello di Eduardo Basile, fratello della vittima, al Consiglio Generale degli Italiani all’Estero e al suo rappresentante Nello Collevecchio.
“Dr. Nello, il mio nome è Eduardo Basile, ingegnere italiano, vivo a Maracaib. In questo momento la mia famiglia è afflitta e sta vivendo una situazione molto difficile, una conseguenza della gravissima insicurezza del Venezuela. Il 7 dicembre di quest’anno hanno assassinato in modo cruento mio fratello, medico ginecologo italiano. Chiediamo che tramite il corpo diplomatico, l’ambasciata e consolare del Governo Italiano si possa fare pressione alle autorità e ai corpi di polizia venezuelani, affinché si possa far luce su quanto accaduto, catturare e punire i delinquenti che hanno commesso un crimine così orrendo. Inoltre, mi piacerebbe avere un appuntamento per conoscerla non appena si trovi in Venezuela o a Maracaibo. Molte grazie in anticipo”.
L’appello è stato diffuso dall’Associazione “Giuseppe Tedeschi” e dal Comitato Molise Pro-Venezuela che, a loro volta, si rivolgono ai Sindaci del Molise, perché attraverso l’ANCI, facciano un monitoraggio per sapere il numero degli italo-venezuelani iscritti nei loro registri dei residenti all’estero, verifichino per le vie brevi il numero degli oriundi, accertino presso i propri uffici comunali quante istanze per il riconoscimento della cittadinanza italiana sono arrivate dal Venezuela, verifichino quante famiglie o persone sono già rientrate dal Venezuela negli ultimi 24 – 36 mesi e quali sono le loro esigenze, sollecitino le Prefetture di Isernia e Campobasso per mobilitare il Governo ed il Parlamento Italiano sull’emergenza umanitaria in Venezuela, propongano alle Province o alla Regione di convocare delle riunioni periodiche con la Questura, il Provveditorato agli Studi, l’ASREM, l’INPS, i Patronati presenti in Venezuela, le Caritas, la Motorizzazione Civile, gli Enti per le case popolari, gli Ambiti Territoriali di Zona ed i Centri per l’Impiego per individuare misure tese all’accoglienza delle famiglie tornate o in via di rientro dal Venezuela.
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