EVENTO – Si conclude il progetto portato avanti dall’Istituto Comprensivo “Don Giulio Testa” di Venafro e l’Università del Molise.
“Pensiero procedurale, computazionale e coding”, questo il nome del progetto fortemente voluto dal dirigente scolastico Marco Viti. Tre anni di attività che hanno coinvolto i piccoli studenti del “Testa”, impegnati ad apprendere competenze specifiche in campo informatico, ad esempio come programmare un tablet, un computer o addirittura un robot, in modo stimolante ed innovativo.
Gli alunni hanno presentato quanto fatto in questo arco di tempo ieri, presso la Palazzina Liberty di Venafro, insieme a loro anche il delegato del rettore dell’Unimol, professor Gianni Capobianco, curatore del progetto, il quale si è detto molto soddisfatto dai lavori realizzati dai bambini che rappresentano una speranza di rinascita del nostro territorio.
“Ho fatto vedere i lavori fatti da questi bambini e tutti i miei colleghi hanno detto che è qualcosa di straordinario. – ha detto Capobianco – È una speranza per questo territorio che sta morendo. Dobbiamo lavorare tutti insieme per cambiare la storia del nostro Molise. Su questo esempio dato dai bambini del Testa, dobbiamo partire per riscattare un territorio che ha bisogno di essere valorizzato con le giuste prerogative culturali e scientifiche”.
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