
CAMPOBASSO – Trasporto ferroviario, la Regione si muove. Il presidente della Giunta regionale Roberti e l’assessore regionale ai trasporti Marone si sono recati a Roma per incontrarsi con i vertici di Rete ferroviaria italiana e discutere sullo stato dell’arte dei lavori dell’elettrificazione Campobasso-Venafro e sugli interventi da programmare sulle altre tratte ferroviarie da anni chiuse.
E sulla crisi del sistema ferroviario interviene il consigliere regionale del M5s Gravina che incalza sulla richiesta di un Consiglio regionale monotematico con mozione sostenuto da tutta l’opposizione di palazzo D’Aimmo.
“Dopo le dichiarazioni contraddittorie sul tema dei trasporti ferroviari fornite prima nelle audizioni in Consiglio regionale e poi in Parlamento – rispondendo all’interrogazione a firma del MoVimento 5 Stelle – da RFI e Ministero, finalmente anche il duo Roberti-Marone si è deciso ad andare a Roma in prima persona per chiedere chiarimenti. Speriamo che, per una volta, non si limitino a raccogliere informazioni ma sollecitino attivamente soluzioni, evitando di restare, come fatto finora, pavidi di fronte alle decisioni imposte da Roma.”
L’obiettivo della seduta monotematica, ribadisce Gravina, è quello di fare chiarezza sulle enormi criticità della mobilità ferroviaria molisana e, al termine del dibattito, approvare una mozione che impegni la Regione a intervenire con determinazione su più fronti. Il provvedimento chiederà alla Giunta regionale di attivarsi nei confronti del Governo nazionale e di RFI per garantire il completamento dell’elettrificazione della tratta Isernia-Campobasso entro il 2026, il ripristino della linea Campobasso-Larino-Termoli e la riapertura della tratta Carpinone-Castel di Sangro.
“Questa iniziativa – prosegue Gravina – nasce dal lavoro svolto in Consiglio e dalle denunce che, come M5S, abbiamo portato avanti anche a livello parlamentare. Grazie alla nostra azione, il deputato Angelo Santillo ha presentato un’interrogazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per fare luce sui gravi ritardi dei lavori di elettrificazione della Roccaravindola-Isernia-Campobasso, ottenendo una risposta che, anziché chiarire, ha rivelato preoccupanti incongruenze tra quanto dichiarato dal Ministero e le versioni fornite da RFI.”
La mozione che sarà discussa nel Consiglio monotematico richiesto evidenzia che i lavori di elettrificazione della tratta Isernia-Campobasso, che avrebbero dovuto concludersi nel 2020, non saranno ultimati prima del 2028, con un aumento dei costi da 80 a 210 milioni di euro. Inoltre, le risorse inizialmente destinate alla tratta Campobasso-Larino-Termoli sembrano essere state cancellate e assorbite dal progetto di elettrificazione fino a Campobasso. A fronte di un costo totale dell’opera pari a 393 milioni di euro, mancano ancora 100 milioni, che dovrebbero essere individuati nell’aggiornamento 2025 del Contratto di Programma tra MIT e RFI.
“La situazione è ormai insostenibile – prosegue Gravina – e rischia di lasciare il Molise privo di un collegamento ferroviario efficiente per i prossimi anni. È necessario che la Regione si faccia sentire con forza affinché le risorse mancanti vengano reperite e gli interventi previsti siano rispettati.”
La mozione , conclude il consigliere regionale del M5S, chiederà inoltre la riattivazione del tavolo di consultazione previsto dal nuovo contratto tra Regione Molise e Trenitalia, il ripristino delle corse ferroviarie soppresse sulle direttrici Roma e Napoli e un investimento deciso sui collegamenti con Benevento, strategici per connettere il Molise alla linea ad alta velocità Napoli-Bari. Viene inoltre sollecitato il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori nel monitoraggio della qualità del servizio ferroviario, come previsto dalla normativa vigente.
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