VENAFRO – Ancora una volta le polveri sottili oltrepassano la soglia critica prevista dalla legge.
Basta dare un’occhiata al sito dell’Arpa Molise per avere contezza di quanto stia avvenendo in tema di qualità dell’aria sulla piana di Venafro. I dati rilevano che la centralina Venafro2 – quella che si trova su Via Campania – abbia registrato, in ordine al PM10, ben 36 superamenti giornalieri oltrepassando il limite dei 35 annui sancito dal legislatore.
Il Parlamento europeo durante il mese scorso ha approvato il testo finale della nuova Direttiva sulla qualità dell’aria che andrà a sostituire la precedente Direttiva del 2008; una volta pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Ue gli Stati membri avranno due anni di tempo per farla propria, dato che entrerà in vigore il 1° gennaio del 2030. Finalmente, è il caso di dirlo, le norme dell’Unione Europea avranno modo di allinearsi alle linee guida più recenti stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La nuova Direttiva Europea, con i suoi modelli di qualità dell’aria vincolanti, costituisce una vera e propria svolta perché dichiara che i risultati della ricerca scientifica si uniformano a quegli effetti che l’esposizione continua agli inquinanti atmosferici determina sulla saluta umana.
Mentre in Europa si fanno notevoli passi avanti in materia di inquinamento e di qualità dell’aria mettendo a punto una nuova Direttiva che introduce soglie massime significativamente più basse previste per i principali inquinanti, sulla piana di Venafro insiste una situazione di stallo che bivacca indisturbata su uno stato di quiete perenne contro il quale bisognerebbe indignarsi e protestare. È il caso, si è detto, del superamento del PM10 oltre la soglia prevista ma è anche il caso, forse ancor più inammissibile, della inesistenza del monitoraggio relativo al PM2,5. Un dato ormai completamente assente nei grafici pubblicati sul sito dell’Arpa Molise. Diversi mesi fa, ancor prima dell’arrivo dell’estate, l’Associazione ‘Mamme per la Salute e l’Ambiente’ denunciava questa mancanza e sollecitava un incontro con il Presidente della Regione. L’Associazione chiedeva in definitiva che fossero considerati come sforamenti i dati riportati come ‘non disponibili’ nelle tabelle e non che fossero invece valori equiparati allo zero.
La difesa dell’ambiente non è una moda o una propaganda letteraria e nemmeno un episodico ‘Friday for Future’, il movimento globale che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici, che pure ha la sua ragion d’essere ma rischia di divenire inconcludente. La difesa dell’ambiente è una necessità che non può più essere disattesa. Il premio Nobel per la pace Michail Gorbačëv, precursore della moderna coscienza ecologista, espresse un pensiero che ancora oggi e soprattutto oggi, suona come un monito e come un invito a non tirarsi indietro dinanzi alle tematiche riguardanti l’ecologia perché “quando le generazioni future giudicheranno coloro che sono venuti prima di loro sulle questioni ambientali, potranno arrivare alla conclusione che questi ‘non sapevano’. Accertiamoci di non passare alla storia come la generazione che sapeva, ma non si è preoccupata”.
Federica Passarelli
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