VENAFRO – Danneggiati i giochi inclusivi per bambini all’interno della Villa Comunale ‘Maria’: così i vandali mortificano l’area destinata ai più piccoli.
Due anni son trascorsi dalla installazione dei giochi inclusivi nella Villa Comunale ad opera dell’Associazione ‘Genitori Arcobaleno’ e durante questo tempo si era quasi fatta strada l’idea che l’area ludica potesse continuare a garantire la sua funzionalità rimanendo estranea alle incursioni selvagge dei frequentatori del luogo. Una illusione, purtroppo, che stamattina si è rivelata in tutta la sua forza dinanzi alla distruzione di un’altalena a cesto che ha come scopo precipuo quello di far giocare i bambini insieme, consentendo loro di dondolarsi assumendo posizioni diverse, da sdraiati, seduti o in piedi.
Nel 2022 l’Associazione ‘Genitori Arcobaleno’ decide di partecipare ad un bando della Banca Unicredit e propone, secondo le direttive della banca stessa, un progetto finalizzato anche alla rigenerazione urbana e al suo miglioramento, e dunque promuove la realizzazione di un parco giochi inclusivo fornito di strutture accessibili a tutti. Una piccola rivoluzione all’interno della villa in simbiosi con un ambiente accogliente per annullare l’isolamento e consentire a tutti di rispettare i propri ritmi e le proprie capacità. Il progetto è stato accolto, il bando vinto e così l’Associazione ha scelto di acquistare, con i quindicimila euro ottenuti, i giochi inclusivi per il parco. Poi d’accordo col Comune di Venafro si è deciso di installarli in un’area specifica del giardino pubblico.
Amareggiata e delusa per gli atti vandalici la presidente dell’Associazione ‘Genitori Arcobaleno’ Monica Di Filippo che, nell’esternare il suo disappunto, dichiara come qualsiasi iniziativa a favore della collettività andrebbe soppressa, considerando il poco rispetto e la mancanza di senso civico che dilaga in maniera sempre più concitata tra le pieghe della città.
La presenza delle telecamere all’interno della villa comunale – un sistema purtroppo non del tutto efficace perché non in grado di assicurare la sua funzione deterrente, come dimostrato dalla difficoltà più volte incontrata nel frenare azioni barbare perpetrate anche in altre diverse zone del paese – potrà forse attribuire una identità agli sfaccendati che trovano divertente distruggere l’ambiente comune piuttosto che preservarlo offrendo il loro contributo personale. Una lezione indispensabile e basilare che andrebbe imparata bene tra le mura domestiche e tra i banchi di scuola. Ma questa, in fondo, è un’altra storia.
Federica Passarelli
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