Gigafactory, M5S “Urge contratto di sviluppo con ACC, la Regione faccia la sua parte”

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CAMPOBASSO – La decisione di ACC di sospendere il progetto della Gigafactory a Termoli solleva gravi preoccupazioni per l’occupazione locale e il futuro industriale del nostro territorio.

Sul tema, in una conferenza stampa tenuta in Consiglio regionale, abbiamo illustrato i dettagli dell’interrogazione sostenuta anche dalla deputata del Movimento 5 Stelle Emma Pavanelli al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Al Ministro chiediamo di considerare un piano di investimenti attraverso un contratto di sviluppo con ACC Italia, utilizzando le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), per sostenere l’investimento italiano in Molise. Ma non solo, perché anche la Regione dovrà fare la sua parte: in tal senso, depositeremo una mozione per chiedere il sostegno del presidente e dell’intera amministrazione regionale alle nostre proposte.

Bisogna assolutamente mantenere e sostenere l’investimento di ACC a Termoli, un progetto che prevede la riconversione dello stabilimento per la produzione di batterie per veicoli elettrici.

Il recente congelamento del progetto da parte di ACC a causa del rallentamento del mercato dei veicoli elettrici in Europa suscita infatti più di qualche preoccupazione.

Occorre quindi adottare subito due misure: varare un piano di investimenti attraverso un contratto di sviluppo con ACC Italia, utilizzando le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). Questo permetterebbe di sostenere l’investimento in Molise, garantendo il futuro dello stabilimento Stellantis di Termoli e preservando i livelli occupazionali, cruciali per l’economia regionale. Ma anche valutare l’intervento pubblico dello Stato nel capitale di ACC tramite un aumento di capitale ad opera di Cassa Depositi e Prestiti o la concessione di uno specifico finanziamento, seguendo l’esempio della Francia. Questo sarebbe strategico per lo sviluppo industriale del settore delle batterie e per assicurare l’indipendenza della filiera europea dalle aziende asiatiche.

Sono tante le domande che meritano risposte certe e in tempi brevi. Non è chiaro, ad esempio, cosa accadrà a quei lavoratori che sono stati mandati in Francia per formarsi sulla produzione di batterie e che a loro volta dovrebbero formare altri dipendenti in Molise, così come purtroppo oggi non è chiaro quale sia il futuro dello stabilimento.

In questo scenario, la Regione non può restare ferma a guardare. Innanzitutto, bisogna fare fronte comune nel sostenere questo investimento strategico per il futuro industriale e occupazionale del territorio. Ma bisogna fare chiarezza sull’utilizzo dei fondi FSC, senza dimenticare che esiste anche una nostra proposta di legge per l’istituzione di un distretto dell’innovazione tecnologica che mira a creare in Molise un polo del digitale nell’ottica di creare una vera filiera di cui ovviamente fa parte anche il settore dell’automotive.

È ora che il Consiglio regionale torni a occuparsi di temi, visto che è trascorso ormai un anno dall’inizio della legislatura senza che dalla maggioranza targata Roberti sia stato affrontato e risolto un solo problema con cui i molisani fanno i conti quotidianamente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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