![REGIONE Molise, Omo-transfobia, M5S,](https://www.molisenetwork.net/wp-content/uploads/2024/05/Gravina-Primiani-e-Greco-del-M5S-1-1-780x410.jpeg)
CAMPOBASSO – Omo-transfobia, il Movimento Cinque stelle commenta “Anche dal Molise deve arrivare un messaggio politico forte”.
E i consiglieri del M5S aggiungono “Perciò è importante che quel segnale arrivi forte e chiaro, in primis dalle istituzioni. Un tema su cui, con una mozione in Consiglio regionale, chiediamo un impegno deciso al presidente Francesco Roberti e alla Giunta. Un impegno a mettere in pratica politiche culturali, educative e sociali, così da includerle nella programmazione e nel ventaglio della proposta culturale permettendo l’incontro tra le differenze. A promuovere, attraverso le politiche giovanili, culturali, socio educative azioni di contrasto al bullismo, anche omofobico, e attivando percorsi di formazione e informazione per il personale scolastico, per i genitori e tutti le persone coinvolte, al fine di contrastare il fenomeno.
Ma non solo: bisogna promuovere un programma di politiche di pari opportunità per la prevenzione, il contrasto e il superamento delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Si può fare, ad esempio, attivando un punto di ascolto per le persone vittime di violenza e discriminazione in sinergia con Enti, associazioni ed esperti del settore, affinché ci sia un luogo, anche virtuale, in cui avere sostegno, informazioni e aiuto.
E, non da ultimo, bisogna promuovere l’adesione della Regione Molise alla “Rete Nazionale delle Pubbliche amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, uno spazio non ideologico di incontro e interscambio di esperienze e buone prassi finalizzate al riconoscimento e alla promozione dei diritti della comunità LGBTQIA+.
Su questi temi saremo sempre al fianco di chi lotta contro ogni tipo di discriminazione, senza equivoci ed ambiguità politiche. E forse è il caso di sottolinearlo: non tutti possono dire altrettanto. Altrimenti, nel 2024, non ci sarebbe neanche bisogno di parlarne.”
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