Cosa sapere prima di diventare libero professionista

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Cosa sapere prima di diventare libero professionista

Decidere di diventare libero professionista è una scelta che presuppone un approccio al lavoro per molti aspetti diverso da quello del lavoratore dipendente, con maggiori responsabilità sulle proprie performance e elevata indipendenza. In generale iniziare un’attività di lavoro autonomo, insomma, non è un semplice cambio di lavoro, ma piuttosto un’evoluzione professionale che sottende una profonda trasformazione personale e una rinnovata filosofia di vita. Questo percorso, richiede una serie di caratteristiche intrinseche e acquisite, tra cui la flessibilità, la ambizione, determinazione e una spiccata propensione alla costanza, oltre a una sensibile voglia di mettersi alla prova. Scopriamo dunque cosa sapere.

L’approccio

In primo luogo va evidenziato che l’approccio alla libera professione non è adatto a chiunque. Secondo un recente rapporto di Confprofessioni, in Italia sono attivi (dato 2022) 1.34o.000 liberi professionisti. C’è una sostanziale differenza rispetto al tradizionale rapporto di dipendenza che emerge nella gestione del tempo e nella sottile linea che separa la vita lavorativa dalla sfera personale. A differenza di quanto accade per il dipendente che al termine della giornata lavorativa spesso si distacca dalle responsabilità professionali, il libero professionista vive un maggiore coinvolgimento mentale verso il suo lavoro, rendendo il concetto di ‘orario di ufficio’ superato.

L’organizzazione

Secondo aspetto da sottolineare è quello dell’organizzazione. Sicuramente lavorare da libero professionista significa intraprendere un viaggio pieno di sfide e soddisfazioni, ma questo richiedere anche una valida gestione personale e una resilienza di fronte ai cambiamenti. La parola chiave è: organizzazione. Il libero professionista assume in toto la responsabilità del proprio successo economico, che è fortemente legato alla sua capacità di attrarre e mantenere una clientela soddisfatta. Questo inevitabilmente comporta un carico di stress legato alla necessità di garantire flussi di entrate costanti per che rendano l’attività sostenibile. È cruciale, dunque, dotarsi di un’ottima organizzazione lavorativa, una metodologia di lavoro ben definita e un set di competenze che possano rivelarsi distintive rispetto ai competitor.

La burocrazia

Ovviamente vanno considerati anche una larga serie di aspetti burocratici. Oltre ad avere competenze e formazione specifiche nel campo di interesse, un passaggio cruciale per formalizzare la propria attività come libero professionista in Italia è l’apertura di una Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, la sequenza che identifica univocamente il professionista ai fini fiscali. Insieme al commercialista va scelto il regime fiscale più adatto alle proprie esigenze, valutando le varie opzioni disponibili, come il regime forfettario, ordinario o semplificato, tenendo conto delle diverse implicazioni dal punto di vista fiscale e contabile. Per quel che concerne l’aspetto contributivo, a seconda della professione e della situazione, potrebbe essere necessario iscriversi a una cassa previdenziale specifica o alla Gestione Separata INPS. Particolarmente importante è anche l’aspetto assicurativo. Le compagnie di assicurazione aiutano a tutelarsi rispetto a tutti i maggiori fattori di rischio connessi all’attività lavorativa. Una polizza di assicurazione sugli infortuni può tutelare per una vasta serie di imprevisti che comprende sia gli infortuni professionali che extraprofessionali, con una protezione a 360 gradi, riservata a liberi professionisti e artigiani.

La gestione

Fattore non secondario è certamente la capacità di gestire l’attività nel senso più ‘manageriale’ possibile. Oltre agli aspetti burocratici, è di estrema importanza sviluppare un metodo di lavoro efficace, che includa la gestione dei clienti, la fatturazione, la contabilità, la promozione dei propri servizi, ma anche il rapporto con i colleghi o collaboratori.

In sintesi, diventare un libero professionista richiede non solo di compiere determinati passaggi burocratici, come l’apertura di una Partita IVA e la scelta di un regime fiscale, ma anche di sviluppare una solida base di competenze, una adeguata disciplina personale e una buona gestione del tempo. Servizi come quelli assicurativi invece aiutano a proteggersi da tutti i maggiori imprevisti che l’attività lavorativa degli autonomi inevitabilmente implica.

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