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VENAFRO – L’Associazione ‘Genitori Arcobaleno’ presenta il libro ‘Fiabe con il paracadute’ una raccolta di racconti curata da Antonella Petrella e Anna Paolella.
Decidere di scrivere un libro che abbia come scopo quello di spiegare la violenza di genere ai bambini rappresenta una scelta coraggiosa e lodevole. Ancor di più se il modo col quale si sceglie di avvicinarsi ai più giovani è quello della fiaba, del racconto, ovvero quegli strumenti che consentono di spiegare argomenti complessi attraverso un linguaggio semplice e immaginativo capace di trasmettere un insegnamento, una morale. La fiaba è un racconto che viene tramandato a voce, pertanto è essenziale che la storia venga narrata al bambino da un adulto. Proprio su questo elemento, ossia la presenza dell’adulto, le autrici sanno di poter fare affidamento: il libro, infatti, è stato concepito per i bambini ma in modo tale da coinvolgere necessariamente i genitori e gli insegnanti.
Il testo, che si compone di ventisei racconti tra fiabe e storie, si rivolge ai bambini dai 6 ai 10 anni e ai ragazzi dagli undici ai 15 anni. Un volumetto prezioso che funge esso stesso da paracadute perché diviene strumento al quale affidarsi nei momenti di particolare sconforto o paura.
L’Associazione ‘Genitori Arcobaleno ODV’- in collaborazione con ‘Stopbullismo ODV’ – assecondando i principi che sono alla base del suo operato si fa promotrice di un evento ispirato ai valori della non-violenza e del rispetto dell’altro. Così sabato 2 marzo alle ore 17:00 nella sala convegni della Palazzina Liberty di Venafro sarà presentato il libro ‘Fiabe con il paracadute’ un testo corale curato dalla dottoressa Antonella Petrella, psicologa e psicoterapeuta e da Anna Paolella, dirigente scolastico e pedagogista. Le due curatrici hanno coordinato con sapienza le diverse autrici esperte in materia legale, scolastica e medica allo scopo di promuovere un metodo che infonda ai giovani lettori la necessaria empatia, il giusto coraggio e l’importanza del rispetto che è il passepartout per una sana convivenza civile.
L’idea letteraria è nata dopo l’uccisione di Roberta Siragusa, la giovane diciassettenne che perse le vita “per mano di chi diceva di amarla”. Un libro che andrebbe adottato nelle scuole per essere letto e commentato, per divenire l’appiglio al quale aggrapparsi imparando a diventare liberi. In fondo, è proprio come sosteneva il filosofo Zygmunt Bauman: “un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso.” Anche le ‘Fiabe con il paracadute’ possono salvare nei momenti di fragilità e inquietudine perché esse possono insegnare ad atterrare su terreni accidentati, da qualsiasi altezza e magari senza traumi.
Federica Passarelli
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