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ISERNIA – Dopo Campobasso e Termoli la protesta di agricoltori e allevatori è arrivata anche nel capoluogo pentro.
Questa mattina, venerdì 26 gennaio, il comitato agricoltori e allevatori del territorio ha marciato con i trattori nel piazzale davanti alla questura di Isernia. Una protesta pacifica in dissenso anche con la Coldiretti che non ha sostenuto la loro battaglia. Gli agricoltori, manifestano a difesa dell’agricoltura e dei territori, del lavoro e delle piccole imprese e contro le importazioni, i sindacati, le banche, le grandi confederazioni agricole.
Nel mirino la carne coltivata, le farine d’insetti, le tasse, il gasolio, la svendita dei terreni. Sono questi i capisaldi della protesta. Gli effetti di quanto sta accadendo in Europa sono destinati a ripercuotersi anche sul consumatore.
Gli agricoltori chiedono di eliminare l’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni e ogni forma di contributo volta a disincentivare la coltivazione. Tra i punti anche la detassazione Irpef, Imu, agevolazioni sul carburante agricolo, regolamenti stringenti che contrastino l’ingresso sul mercato di cibi sintetici, ridurre l’Iva su prodotti alimentari primari.
E infine misure concrete per contenere la fauna selvatica che sta compiendo devastazioni nei campi coltivati.
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