Venafro, Città Nuova si oppone al progetto di ampliamento della centrale idroelettrica di ‘Pizzone II’

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VENAFRO – L’Associazione ‘Città Nuova‘ esprime il suo dissenso contro il progetto dell’Enel e conferma il sostegno al comitato del ‘No Pizzone II’.

Tre mesi sono trascorsi da quando il progetto di ampliamento della centrale idroelettrica di Pizzone presentato dall’Enel ha iniziato a far parlare di sé. Tante le voci contrarie, a partire da quella dell’Associazione ‘Amici del Volturno e dei suoi affluenti’ fino a giungere a quella dell’Associazione ‘Città Nuova’: entrambe infatti adducono a favore del loro diniego alla realizzazione del progetto dell’Enel lo stravolgimento della vita e dell’economia legata al lago di Castel San Vincenzo e di tutta la Valle del Volturno.

Nel comunicato inviato in redazione, l’Associazione ‘Città Nuova’ mette in chiaro tutta la sua ferma opposizione al progetto sottolineando come “l’area interessata, che ricordiamo ricadere nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, rischia di vedere distrutte delle aree vitali per molte specie animali e vegetali, con inevitabili conseguenze nefaste relativamente alla flora ed alla fauna locali”. ‘Città Nuova’ pone l’accento anche sul valore turistico conquistato negli ultimi anni dall’area in questione e ritiene che un progetto così invasivo “costituisce una minaccia concreta e tangibile nei confronti dell’attrattività di queste zone, vanificando gli sforzi profusi al fine di promuovere uno sviluppo turistico sostenibile.”

È bene ricordare che l’Enel, evidentemente a causa delle proteste che si sono susseguite dall’inizio della presentazione del progetto fino ad oggi, ha pensato bene di rivederne il testo apportando delle modifiche. Una rivisitazione che non è stata affatto accolta dal Coordinamento ‘No Pizzone II’ il quale ha dichiarato quanto le modifiche addotte non siano altro che un “tentativo disperato di far passare a ogni costo la realizzazione di un impianto inutile e dannoso per il nostro ambiente” e che non intende affatto concedere spazi a correzioni superflue che invece pare siano state accolte favorevolmente dal sindaco di Pizzone Di Cristofano. Il primo cittadino, infatti, ha ribattuto sulla questione sostenendo la tesi secondo la quale è necessario creare occasioni di sviluppo che diano la possibilità ai ragazzi di non lasciare il luogo natìo, contribuendo così alla crescita del territorio, senza dover assecondare per forza quelle ragioni per lo più ideologiche che spingono le associazioni ambientaliste a protestare. Due posizioni diametralmente opposte che si sono inasprite a seguito dell’incontro tra gli amministratori di Pizzone e i funzionari dell’Enel, una riunione a porte chiuse dalla quale è stato escluso il comitato ‘No Pizzone II’.

Dal canto suo anche l’Associazione Città Nuova, che si definisce “da sempre impegnata nella tutela dell’ambiente e nella promozione del turismo sostenibile” prende una posizione netta sulla questione e “rifiuta qualsiasi proposta di rimodulazione del progetto, ritenendo che ogni sua formulazione comprometta in ogni caso l’equilibrio ecologico di un’area sottoposta ad uno specifico regime di tutela” esprimendo totalmente il suo “sostegno in favore del comitato ‘No Pizzone II’ che da settembre si batte contro la realizzazione del progetto”.

Negli ultimi anni si avverte sempre di più la presa di coscienza da parte delle persone dell’urgenza di dover affrontare in modo costruttivo quella che ormai viene definita ‘questione ambientale’, una presa di coscienza sociale che continua a scontrarsi con i poteri forti, con l’annoso problema della disoccupazione che parrebbe elusa solo dalla realizzazione di strutture e opifici impattanti (sebbene poi molte di queste industrie necessitino dell’opera manuale di ben pochi operai), con il denaro che tutto compra e la convinzione che le occasioni per far ripartire il territorio debbano per forza scansare quelle opportunità che potrebbero nascere proprio dalla rivalutazione dell’ambiente, una carta di non poco conto che andrebbe giocata per promuovere il terziario, tanto più in Molise, una terra che tanti anni fa veniva considerata una piccola risorsa verde incastonata tra i fiumi Biferno e Trigno, due rette parallele che scivolano dritte verso il mare.

Federica Passarelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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