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CAMPOBASSO – “E’ stata pubblicata ieri la Relazione sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel secondo semestre del 2022, presentata dal Ministro dell’Interno, e relativa all’analisi sui fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso del II semestre del 2022.
L’analisi delle risultanze d’indagine concluse nel semestre di riferimento continuano a documentare un contesto territoriale non interessato da stabili e strutturate presenze di insediamenti mafiosi. Attesa la contiguità territoriale con realtà ad alta densità mafiosa, le aree potenzialmente più critiche permangono quelle individuabili lungo la fascia adriatica e nel Sannio/Matese.
Il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Campobasso, Mario Pinelli, in linea con quanto già rappresentato nelle precedenti relazioni, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 ha affermato che: “il relativamente basso numero di fascicoli iscritti dal DDA non può interpretarsi come dimostrativo, di per sé solo, dell’assenza di mafie” nella regione Molise”.
Cellule di criminalità organizzata, infatti, sconfinano nel territorio molisano provenendo sia “dalla Campania, in direzione per lo più del Basso Molise e segnatamente sulla zona di Venafro e sia dalla provincia foggiana venendo ad incidere sulla zona costiera attorno a Termoli”.
Le “incursioni” sono riconducibili al traffico di sostanze stupefacenti, al riciclaggio e al reimpiego di capitali illeciti nelle locali attività imprenditoriali e negli investimenti effettuati nel settore del turismo e, non escluso, anche nello stoccaggio dei rifiuti
Anche la provincia di Isernia risente, per la sua posizione geografica, del pendolarismo della criminalità campana.
C.C.
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