Filignano, l’omaggio a Mario Lanza nel XXXIII Festival internazionale

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VENAFRO – A Filignano  una settimana all’insegna della musica con nomi d’eccezione del panorama nazionale e internazionale per rendere omaggio all’artista molisano conosciuto in tutto il mondo: Mario Lanza.

Cuore verde situato all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Filignano ricorda il suo più illustre cittadino con il tradizionale Festival Internazionale giunto alla 33ª edizione. Le radici di Mario Lanza, chiamato familiarmente Freddy, appartengono alla terra molisana poiché, com’è noto, il padre Antonio Cocozza, emigrato negli Stati Uniti in giovane età, era originario di Filignano.

Definito il ‘tenore leggendario’, Lanza era considerato da alcuni critici del ‘900 – compreso il grande Toscanini – come la più bella voce da tenore che sia mai esistita. Freddy aveva un talento versatile ed eclettico e, forte di una bella presenza,  intraprese anche la carriera da attore e da showman (nel 1947 fu chiamato dalla Metro-Goldwyn-Mayer per interpretare una serie di sette film musicali); con le sue interpretazioni riuscì a far conoscere e amare la musica lirica anche ai giovani. Diversi furono infatti coloro che dopo averlo ascoltato cantare decisero di seguire un percorso di studi segnato dalla lirica, tanto che ancora oggi i suoi dischi sono collezionati da tantissimi  intenditori che ne reclamano un riconoscimento sempre più ampio in quanto convinti di poter affermare che il tenore andrebbe considerato alla pari del celebre Pavarotti.

Il Presidente dell’ Associazione Mario Lanza,  Michel Rongione, ha  ideato negli anni ‘90 il Festival Internazionale affinché la storia del tenore non fosse dimenticata e anzi potesse continuare ad attirare a sé sempre più estimatori, e tanto è vero che lo stesso Rongione in una intervista ha dichiarato che sono riconosciuti fan club di Mario Lanza in una ventina di città nel mondo. Addirittura  in Cina e in Russia, “per questo la manifestazione va avanti nel corso degli anni. Con Philadelphia c’è un rapporto stretto, visto che era casa di Mario Lanza”.

Dal 14 al 20 agosto l’omaggio a Mario Lanza sarà contornato da artisti eccellenti che si daranno il testimone serata per serata. Tra i tanti nomi importanti che interverranno all’evento canoro c’è quello di Antonella Ruggiero, la prima e inimitabile cantante dei  Matia Bazar, il gruppo con cui ha raggiunto la fama in Italia e nel mondo, e quello del mezzosoprano Laura Verrecchia, giovane talento venafrano che ha fatto conoscere il suo estro e la sua indiscussa bravura in Italia e in diverse parti del mondo.

Gli italiani, come insegnano i libri di storia, sono stati tra i protagonisti maggiori – se si considerano le stime numeriche – del fenomeno migratorio risalente alla metà dell’800. Il sogno americano era per molti l’unico modo possibile per venir fuori da una vita di miseria e di tristezza. Non tutti però conobbero quella fortuna tanto agognata che li spinse ad abbandonare la propria terra: gli abitanti del Bel Paese erano definiti ‘brutta gente’, malvisti e ghettizzati di certo non ebbero vita facile. Sacco e Vanzetti sono ancora oggi l’espressione e il ricordo più amaro di quel fenomeno tanto diffuso tra i nostri compatrioti. La storia di Mario Lanza e di suo nonno, che decise di emigrare in America in cerca di una vita diversa e più felice è una storia con il lieto fine. Proprio il nonno dell’artista, ammiratore del famosissimo Caruso, fu l’ispiratore di quella  carriera straordinaria che portò alla ribalta il tenore dalle origini italiane e molisane. A suo nonno il piccolo Freddy ha poi saputo rendere onore, riuscendo a interpretare al cinema proprio quel personaggio che gli ha riconosciuto tutto il  suo talento d’artista. La pellicola “Il grande Caruso”, considerata la sua migliore interpretazione cinematografica, lo condusse anche verso un altro clamoroso successo: la raccolta con i brani del film (comprendente circa quindici pezzi del repertorio di Caruso) riuscì a vendere in tutto il mondo più di un milione di copie e gli valse il disco d’oro.

Filignano, il suo paese d’origine, da oltre trent’anni gli rende a sua volta omaggio dimostrando quanto sia ancora vivo e profondo l’amore per il suo talento e la sua straordinaria carriera artistica.

 

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