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ISERNIA – Don Maurizio Patriciello, il parroco noto per il suo impegno contro la camorra e i reati ambientali nella cosiddetta Terra dei fuochi, ha incontrato questa mattina, i detenuti del carcere di Ponte San Leonardo.
Un appuntamento promosso dalla “Mamma Coraggio del Molise”, Palmina Giannini, venafrana, grande sostenitrice dell’azione del prete anticamorra e accolto con favore dai vertici della Casa Circondariale. Don Maurizio Patriciello vive sotto scorta da tempo, perché con fede e passione è concreto testimone di vita e impegno tra la gente. Il parroco di Caivano fronteggia le piazze di spaccio campano e come ha ribadito anche di recente “ne conta quattordici nel suo territorio, reputato tra i più grandi e pericolosi mercati della droga in Europa”. L’incontro dei detenuti con don Patriciello risponde a quanto il parroco va dicendo da tempo: “Gli incontri, quando pongono gli occhi dell’uno di fronte a quelli dell’altro, cambiano il corso della storia”.
“Il messaggio del Vangelo dei arrivare a tutti ha affermato – don Maurizio Patriciello –, anche ai fratelli e alle sorelle che hanno sbagliato e stanno pagando il loro debito con la società civile. Bisogna sempre evitare di creare ghetti che possono essere di tipo geografico, sociale e ideologico ma la cosa importante creare comunione. I fratelli detenuti hanno diritto a tutti i loro diritti e quindi, il fatto di essere detenuti, non significa che possiamo maltrattarli, bistrattarli o umiliarli. I carceri minorili – ha evidenziato il parroco di Caivano – non dovrebbero esistere sono un pungo nell’occhio. L’educazione dei ragazzi avviene in famiglia e quando quello di cui hanno bisogno in ragazzi non c’è si avverte la mancanza. Noi abbiamo carceri che sono sovraffollate, abbiamo problemi all’interno e anche per quanto riguarda il mondo della sanità. Un problema – ha concluso don Patriciello – che non riguarda solo i fratelli detenuti, perché viviamo ancora in un mondo di serie A e di serie B se non di serie C”.
C.C.
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