VENAFRO – San Nicandro, Pontificale e consegna delle Chiavi. Ricci “Il binomio salute-ambiente continua ad essere centrale e lo sarà ancora nei prossimi anni”

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VENAFRO – Nella mattinata di oggi, 17 giugno, si è celebrato il solenne Pontificale nella Basilica dei Ss. Nicandro, Marciano e Daria, presieduto da S.E. Mons. Camillo Cibotti, Vesvovo della Diocesi Isernia Venafro, uno degli appuntamenti religiosi più significativi della festa in onore dei Santi Patroni di Venafro.

Il Vescovo nella Chiesa gremita e alla presenza dei rappresentanti di istituzioni e delle autorità, ha lanciato un messaggio: “La fiducia e la speranza è che si può cambiare, si può diventare migliori e che possiamo rinascere come Regione. È l’invito rivolto ai politici, quelli che saranno eletti nella prossima legislatura perché tengano alto il nome del Molise e che facciano il bene a tutto il territorio del Molise”.

Nel corso del Pontificale poi sono state offerti al Pastore Diocesano i Ceri e le Chiavi della Città, dalle mani del Sindaco a quelle del Vescovo e subito dopo al busto argenteo di San Nicandro, in segno di fede e di storico affidamento dei venafrani alla protezione dei Santi Martiri.

Il saluto del Sindaco Alfredo Ricci.

Eccellenza Reverendissima,

le rivolgo il deferente saluto mio personale e della città che rappresento, in questo giorno solenne e tanto venafrano, in cui ci onora e ci compiace ancora una volta della sua presenza come guida pastorale della nostra chiesa locale. Saluto tutte le Autorità Civili e Militari presenti. Voglio salutare i sacerdoti concelebranti, e, in particolare, i Parroci di Venafro e delle Frazioni, che ogni giorno si confermano tasselli essenziali e centrali di un più grande mosaico che è costituito dall’impegno di tutte le Istituzioni civili, dei corpi sociali, delle associazioni e, appunto, anche della Chiesa locale nell’indirizzare la vita e la crescita della nostra comunità. Un affettuoso sentimento di riconoscenza e vicinanza va ai Padri Cappuccini, custodi di questo luogo sacro: la loro presenza qui a Venafro è centrale ed essenziale, il loro ruolo imprescindibile e per questo guardiamo sempre con fiducia al loro impegno rinnovato ogni giorno al servizio di Venafro e delle sue Frazioni. Saluto i tanti concittadini che anche quest’anno partecipano a questo rito e a questa solenne celebrazione con gli occhi e il cuore colmi di tradizione, di spiritualità e di bellezza.

La cerimonia odierna, nell’ambito della quale si inserisce il rito, che stiamo per compiere, della consegna da parte del Sindaco delle chiavi della città e dei ceri ai Santi Martiri attraverso il Vescovo, è la cerimonia dell’affidamento. Con questo rito, sempre uguale e sempre denso di nuove emozioni, i Venafrani affidano alla protezione dei Santi Martiri tutte le ansie e le preoccupazioni, ma anche le gioie e le emozioni, le aspirazioni e i sogni di una intera comunità, che a tratti soffre, a tratti è preoccupata per il proprio avvenire, ma palpita, vive ed è proiettata in maniera speranzosa verso il proprio futuro. In questi giorni di festa ogni Venafrano sembra dimenticare i propri problemi, pervaso come è dal grande e coinvolgente sentimento di devozione verso i Santi Martiri. Ma la dimensione personale, familiare, sociale di ogni Venafrano sta lì, il giorno prima e il giorno dopo queste festività, ed ecco perché con questa cerimonia quella dimensione personale, familiare e sociale viene consegnata nelle mani dei Santi Nicandro, Marciano e Daria. Questo affidamento non è un momento statico, come a dire: “Cari nostri Santi Protetttori, vedete voi cosa potete fare!”. No, il senso di questa cerimonia deve essere dinamico, altrimenti si risolverebbe in un mero rito stantio. E un affidamento dinamico significa chiedere protezione ai Santi Martiri, ma anche attivarsi per seguire il loro esempio e accostarsi al modello di santità che rappresentano. San Nicandro, San Marciano e Santa Daria furono campioni di Fede, ma anche eroi civili del loro tempo, capaci di fare grandi cose attraverso piccole cose. Furono, in quel tempo, i Santi della porta accanto, per usare un’espressione di Papa Francesco. Ecco, immergersi nella cerimonia di stamattina significa per ogni Venafrano dire ai Santi Martiri: “Vi offro tutto me stesso con le mie preoccupazioni, le mie gioie, le mie aspirazioni, ma anche mi impegno con tutto me stesso a superare quelle preoccupazioni, a vivere quelle gioie, a realizzare quelle aspirazioni”. Ne conseguono un dialogo e uno scambio di esperienze continui, che partono dal rito di questi giorni ma si proiettano per l’intero anno. Questa offerta nelle mani dei Santi Martiri comprende in primo luogo i sogni dei nostri giovani, affinché possano essere liberi di scegliere nella propria vita personale e lavorativa se essere Venafrani che restano a Venafro o Venafrani fuori sede. Abbiamo tutti, nel ruolo personale, professionale o sociale rivestito, il dovere di impegnarci per i nostri giovani, presente e avvenire della nostra terra. Lo facciamo sapendo che il nostro tempo vive tante difficoltà, ma anche che ci sono nuove possibilità che lasciano intravvedere dei margini di fiducia nel futuro. Su questo siamo impegnati in prima linea. L’offerta che oggi facciamo nelle mani dei Santi Martiri è anche quella dei tanti, troppi ammalati che lottano ogni giorno con le proprie malattie, in un contesto ambientale in cui i dubbi ci assalgono. Quei dubbi stiamo contribuendo a diradarli, ma i tempi della scienza e della burocrazia talora paiono distanti da quelli della realtà di tutti i giorni, e anche oggi purtroppo piangiamo un altro Venafrano la cui vita è stata prematuramente spezzata da un male incurabile. Malattie significa anche difficoltà nel potersi curare: la tutela del diritto alla salute resta una priorità per la nostra terra, che desta preoccupazioni e non propone soluzioni, men che meno ne realizza. Il binomio salute-ambiente continua ad essere centrale, lo sarà ancora nei prossimi anni, lo sarà per questo Sindaco e per l’Amministrazione. L’offerta che poniamo nelle mani dei nostri Santi Protettori è quella delle famiglie, spesso lacerate dalle difficoltà di tutti i giorni, quelle dei fragili, sia di quelli che lo sono per problematiche di salute o semplicemente relazionali, sia di quelli che lo sono per ragioni di ordine socio-economico, che troppo spesso e in numero sempre maggiore si avvicinano all’indigenza. La rete sociale delle famiglie, del vicinato e degli amici qui da noi riesce ancora a integrare le loro esigenze, ma servirebbero maggiori risorse per consentire alle Istituzioni di affrontare in maniera organica e strutturale i nuovi bisogni che tante persone esprimono, per dare risposte ma soprattutto prospettive che vadano oltre la mera quotidianità. L’offerta ai Santi Martiri comprende, poi, quest’anno, quando siamo a ridosso delle elezioni regionali, anche le esigenze del nostro Molise, questa piccola regione troppo spesso sminuita, che è qui con le sue problematiche legate allo spopolamento, all’assenza di una tutela effettiva del diritto alla salute, alla mancanza di infrastrutture adeguate, alla carenza di posti di lavoro; sono tutte situazioni che sembrano scoraggiare e far perdere fiducia ai cittadini verso l’avvenire; abbiamo il dovere, con l’aiuto ma anche con l’esempio dei Santi Martiri, di impegnarci tutti affinché questo futuro possa esserci e possa essere caratterizzato da un’effettiva ripartenza. Tutto questo passa anche attraverso il rito che stiamo per compiere, della consegna ai nostri Santi Protettori delle chiavi della città e dei ceri. Lo facciamo con rinnovato fervore di Fede, con rinnovato entusiasmo, con rinnovata fiducia nel futuro. Lo facciamo, mi si consenta, quando ci apprestiamo a immergerci in un nuovo mandato amministrativo, che vedrà questo Sindaco e questa Amministrazione, scelti dai cittadini poche settimane fa, ancora impegnati per altri 5 anni. Per questo chiediamo una intercessione e protezione particolari, nella consapevolezza che vivere il proprio impegno civile con Fede dà un formidabile strumento di azione in più per fare e fare bene, nello spirito caritatevole di servizio alla collettività che caratterizza l’impegno politico. Sull’esempio e con la protezione dei Santi Martiri la nostra comunità è pronta a rilanciare il suo futuro.

Viva Venafro! Viva i Santi Martiri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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