CAMPOBASSO – Occupazione in Molise, secondo le rilevazioni Istat riportate da Bankitalia, è in fase di crescita. Nel 2022 registra un +2,8 % rispetto al +2,4% dato nazionale. Ad avanzare l’occupazione femminile +9,7%.
L’aumento ha riguardato i settori delle costruzioni, servizi stabili gli occupati dell’industria in calo l’agricoltura da cui si prevede per quest’anno ancora un calo considerate le condizioni metereologiche avverse che hanno distrutto raccolti e che certamente allontaneranno addetti se non interviene l’intervento pubblico a sanare le gravi perdite produttive e a sostenere le esposizioni bancarie che per molti operatori agricoli rimangono un peso enorme sulla gestione delle stesse aziende che spesso per tanto sono costrette a chiudere e a tramutarsi a conduzione familiare di sussistenza con il risultato che molti giovani abbandonano il settore.
L’interesse della politica in questo particolare momento deve essere rivolto a questo annoso problema che diventa, ripetiamo, sempre più urgente laddove, al di là dei disastri idrogeologici sul territorio, bisogna programmare un piano di interventi di bonifica delle aree più soggette e rischio idrogeologico in particolare lì dove il settore agricolo rappresenta la prima industria che produce ricchezza per i suoi addetti diretti e indiretti. I contributi a pioggia non sono più consentiti o le Pac di sopravvivenza, mettiamo in mano ad esperti gli strumenti per regimentare l’acqua che scorre sul territorio causa di frane ed altro, costruiamo strade di bonifica e interpoderali sicure e solide, organizziamo uno schema di irrigazione adeguato alle esigenze degli stessi agricoltori, tratteniamo l’acqua che mandiamo in mare in maniera scellerata e conserviamocela, (vedete voi come, con dighe, laghi, laghetti, etc. mettetevi d’accordo), formiamo meglio quanti stanno in agricoltura dalla montagna al mare in periodi cadenzati dell’anno e non abbandoniamoli al loro destino, recuperiamo aree dove è possibile ancora creare occupazione e imprese di settore, penso alla piana che da Cantalupo si estende fino a oltre il territorio di Cercemeggiore e Sepino un’area pianeggiante piena d’acqua semi abbandonata. Andiamo in Campania un’ po più avanti oltre il Matese in provincia di Benevento parallelamente alla piana bifernina c’è la valle del Taburno. Qui da Benevento a Vairano, si producono vini d’eccellenza frutta ortaggi etc.
I nostri candidati alle Regionali, domani consiglieri e amministratori, imparino a conoscere e girare il Molise a studiare le vocazioni del nostro territorio cercando con il loro lavoro di governance locale di recuperare le forze perdute e soprattutto la fiducia degli agricoltori e di rigenerare il made Molise favorendo l’ introduzione anche di quelle dovute e collaudate tecnologie e innovazioni indispensabili in un contesto ambientale e climatico così mutato. Ci sono Regioni che su tanto hanno investito con un sistema compartecipativo condiviso e di successo registrando la soddisfazione degli stessi operatori pronti a nuove sfide e scommesse. Il Molise non può sbagliare di una virgola nella prossima legislatura, basta con i commissariamenti e le leggi impugnate dal Governo e dalla Consulta! Il Molise ha il mare le montagne la colline le valli i laghi le pianure, insomma qui si può coltivare e produrre tutto, dagli agrumi di Montenero di Bisaccia, alle cicerchie dell’Alto Molise alle castagne del Matese e c’è tanto ancora da recuperare, ci vogliono coraggio e sostegni seri e bisogna crederci.
il direttore
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