Radioterapia, il Forum per la difesa della sanità pubblica al fianco di Toma

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CAMPOBASSO – Forum per la difesa della sanità pubblica di qualità al fianco dell’azione intrapresa negli ultimi mesi dal Commissario Governatore a cui si accredita il merito di aver applicato la legge.

Il Forum apre al problema una sua considerazione che riportiamo

“Quando, con le linee guida tracciate dalla struttura Commissariale, vengono applicati per la prima volta i tariffari previsti a livello nazionale e regionale per le prestazioni di radioterapia ai pazienti oncologici e viene esercitato un controllo da un Hub pubblico, si scatena un vespaio.
Mentre risultano pienamente comprensibili le ansie e lo sconcerto dei pazienti, che si vedono minacciati nel diritto alle cure salvavita, appaiono francamente incomprensibili le posizioni di quanti, dovendo essere a vario titolo addetti ai lavori, dimostrano come minimo di non avere conoscenza alcuna di quanto storicamente
accaduto e documentato, che è anche alla base del debito sanitario regionale, divenuto strutturale dopo decenni di tagli e di fallimentare commissariamento.
Analogamente risulta tuttora incomprensibile come una prestazione salvavita in Regione Molise possa essere appannaggio di una sola struttura privata. Il monopolio, come è noto, consente ai fornitori di stabilire il prezzo.
La privatizzazione della sanità è fenomeno in atto in tutte le regioni, ormai da decenni, perseguita lentamente, ma inesorabilmente, da tutti i Governi, come dimostrano anche le recenti parole dell’Onorevole Cesa, venuto a dare manforte ai guastatori di una sanità realmente pubblica, che vuol dire finanziata e gestita dal pubblico.
Da questa dolorosa vicenda, di stampo mercantile, i Molisani dovrebbero ricavare la consapevolezza di alcune fondamentali verità:
a) Che la sanità realmente pubblica è l’unica che può garantire il diritto alle cure e che non può dire: se non vengo pagato alle mie condizioni, con i soldi pubblici, non accetto più pazienti.
b) Che il rispetto delle leggi e dei tariffari vigenti vengono imposti alla struttura Commissariale dal tavolo tecnico (come già fatto con Giustini).
c) Che nulla di positivo ci si può aspettare da governi che hanno fatto degenerare la sanità regionale commissariata ormai a vita, fino alla distruzione quasi totale.
d) Che poiché in base agli ordinamenti purtroppo vigenti la gestione della sanità è il maggiore compito del Consiglio regionale e del suo Presidente, a nulla serve all’interesse collettivo un Consiglio regionale escluso dalla gestione della sanità a causa del Commissariamento, che non mette la faccia neppure per prese di posizione virtuali e non reali, come le recenti fughe hanno ampiamente dimostrato.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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