Vertenza ATM, l’azienda di trasporto molisana dice la “sua”: invita la Regione allo smobilizzo dei crediti

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CAMPOBASSO – Dopo mesi di braccio di ferro tra lavoratori e azienda da una parte e Regione e la stessa ditta di trasporti pubblico regionale, l’Azienda trasporti molisana esce allo scoperto e dice la sua che riportiamo integralmente:

“Stanno circolando sulla stampa, ormai da vari giorni, articoli che danno atto del pagamento operato dalla Regione Molise di varie mensilità dovute ai nostri dipendenti, compresa la tredicesima, sostituendosi alla nostra Società. – scrive l’Amministratore Delegato – Tale intervento sostitutivo viene a tutti gli effetti presentato come ispirato ad una condotta sostanzialmente giustizialista intrapresa dall’Ente per far fronte a problematiche incomprensibilmente create da un’impresa inadempiente ed inaffidabile.
II tutto è stato ulteriormente condito da interviste rilasciate dai nostri lavoratori e dai rispettivi familiari addirittura a televisioni nazionali, nel corso della quali — senza l’osservanza di nessuna forma di confronto con l’altra parte interessata, ovvero A.T.M. S.p.A. — si trasferisce all’opinione pubblica l’immagine di un’azienda e del relativo management sostanzialmente “senza cuore”, che persegue il suo profitto noncurante delle difficoltà arrecate ai propri dipendenti.
Riteniamo sia giunta l’ora di fare chiarezza.
II primo aspetto che ci pare indispensabile chiarire è che il pagamento in sostituzione dei nostri lavoratori e stato richiesto direttamente da noi alla Regione Molise e non attuato proprio dall’Ente a difesa dei lavoratori, come sostenuto anche da rappresentanti politici locali, che evidentemente hanno fatto di questa vicenda motivo di campagna elettorale.
Come attestato dalla nota da noi inviata all’Amministrazione regionale il 13 dicembre 2022, che fa seguito ad una precedente nota del 1° dicembre, tra novembre e dicembre 2022 la Regione ha del tutto illegittimamente bloccato la liquidazione di rilevantissimi crediti che avrebbe dovuto corrispondere ad A.T.M., mettendo questa azienda nell’impossibilità oggettiva di pagare le retribuzioni dovute ai lavoratori, stante l’esigenza di destinare la liquidità esistente alla continuità dei servizi di T.P.L. per evitare anche una denuncia per interruzione di pubblico servizio, il che ci avrebbe messo nelle di condizioni di dover subire “oltre al danno, anche la beffa”.
In questo contesto, A.T.M. dopo aver invano chiesto alla Regione di pagare quanto alla stessa indiscutibilmente dovuto, ha “pregato” l’Amministrazione quantomeno di procedere al pagamento degli stupendi in sostituzione, come previsto dal Codice Appalti, sottolineando l’importanza di soddisfare almeno i propri lavoratori, visto l’approssimarsi delle festività natalizie.
Ma la Regione ha pagato con incomprensibile ritardo tanto i lavoratori quanto questa azienda.
E il ritardo con cui l’Ente liquida sistematicamente i corrispettivi dovuti ad. A.T.M. è un elemento già accertato, oltre che dalla Magistratura Ordinaria, anche dalla Corte dei Conti che in considerazione, tra l’altro, della condotta tenuta dall’Amministrazione regionale rispetto al settore del T.P.L., ridotto ormai al collasso, ha impugnato il bilancio regionale.
Tale ritardo ha generato la creazione di un vero e proprio “sistema” che ormai coinvolge la Regione, i lavoratori ed i legali che li assistono nell’attuazione di un disegno complessivo finalizzato unicamente a danneggiare questa impresa.
Il sistema può essere cosi sinteticamente descritto: la Regione paga con ritardo A.T.M. mettendo quest’ultima nelle condizioni di non poter rispettare il termine per il pagamento delle retribuzioni ai propri lavoratori, i quali già il 1° di ogni mese, senza attendere la liquidazione del corrispettivo regionale, depositano ricorso per decreto ingiuntivo, procedendo subito dopo al pignoramento per importi addirittura superiori all’ammontare degli stipendi e congelando rilevanti risorse finanziarie, che non possono essere sbloccate dalla Society per diversi mesi, nonostante i lavoratori siano già stati tutti pagati, dovendo attendersi l’estinzione della relativa procedura esecutiva, con un moltiplicarsi immotivato di spese legali, che finiscono per depauperare l’azienda e arricchire gli avvocati che ormai sistematicamente assistono i lavoratori.
La gravità del fenomeno che stiamo qui descrivendo emerge ancor più se si considera il fatto integrante addirittura gli estremi di un reato penalmente rilevante — che la Regione ha pagato in sostituzione per la gran parte lavoratori che avevano già pignorato i relativi importi e che, quindi, risultavano già soddisfatti in via giudiziaria.
Senza voler ulteriormente indugiare nella elencazione degli ormai innumerevoli abusi che siamo stati costretti a subire, concludiamo evidenziando semplicemente che A.T.M. S.p.A. non ha mai inteso sottrarsi all’adempimento dei propri obblighi, tantomeno nei confronti dei lavoratori. Molto semplicemente i crediti mai milionari da noi vantati nei confronti della Regione, anch’essi attestati dalla Corte dei Conti, ci mettono nelle condizioni di non pater più anticipare risorse finanziarie per pagare i lavoratori in mancanza di un puntuale pagamento da parte dell’Ente.
E più che evidente che l’unica soluzione radicale a tale problema sia lo smobilizzo dei nostri crediti, riducendosi a mero folclore quanto abbiamo letto e visto negli ultimi giorni tra stampa e televisione.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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