EOLICO – Le associazioni del territorio contro il progetto della Maverick

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TERMOLI – Le associazioni fanno fronte comune contro il parco eolico offshore previsto al largo della costa molisana.

Famiano Crucianelli durante la conferenza stampa

Si compatta il fronte del “No” riguardo il progetto del mega parco eolico che dovrebbe sorgere in Basso Molise e che riporta in auge la problematica degli impianti eolici in una zona che ha visto sorgere diversi dibattiti e iniziative al riguardo negli ultimi anni.

Sotto la lente di ingrandimento è il progetto della società Maverick srl di Milano. Quest’ultima, lo scorso 12 dicembre ha presentato alla Capitaneria di Porto di Termoli una domanda di concessione demaniale marittima della durata di 40 anni. Il progetto prevede la costruzione di 120 Pale da 1800 MW, posizionato a circa 25 chilometri dalla costa. La produzione di energia dovrebbe essere propedeutica anche alla fornitura per una nuova centrale a idrogeno nel territorio di Campomarino.

A sollevare grosse perplessità sul progetto e sulla società coinvolta sono state le associazioni di categoria, i rappresentanti dei settori  di pesca e agricoltura e i movimenti civici e territoriali che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa presso il porticciolo turistico di Termoli.

L‘incontro è stato organizzato dall’associazione “Don Milani”, con Lucia Longari e dalla rivista la “Fonte”, rappresentata da Famiano Crucianelli e Tina De Michele. Due realtà molto attive che già nei mesi scorsi hanno presentato proposte a riguardo. Presenti anche Domenico Guidotti di Federcoopesca, Mino Spagnoletti di Coldiretti e Luigi Santoianni della Cia Molise.

Un fronte comune, che ha riunito diverse realtà associative del territorio e che conferma quanto la tematica ambientale e in particolare quella degli impianti eolici sia sentito nel territorio.

“Non siamo contro l’eolico a prescindere – ha spiegato Famiano Crucianelli – anzi siamo stati tra i primi a proporlo, ma le nostre osservazioni sono rivolte alla società Maverick”. Sotto accusa anche il fatto che nel progetto non siano stati coinvolti i soggetti istituzionali, sociali ed economici del territorio, circostanza che spinge a pensare che il territorio molisana possa essere visto esclusivamente come una zona da sfruttare per interessi che non avrebbero niente a che vedere con lo sviluppo della zona.

A generare perplessità sull’intero impianto, su coloro che lo dovrebbero realizzare e sulla dimensione dell’enorme struttura stessa, sono state le Associazioni presenti: “Il progetto non è sostenuto da argomentazioni e motivazioni nazionali e locali che ne giustifichino la dimensione, anche considerando che la costa molisana è di appena 35 Km. Un progetto che ha un grave peccato di origine: quello di essere centralistico, piramidale e burocratico, privo di una qualsiasi interlocuzione e connessione con le istituzioni locali e con i portatori di interessi sociali, economici e ambientali della nostra regione”.

Dal punto di vista ambientale, inoltre, è emerso che nella relazione tecnica presentata alla Capitaneria di Porto non si tiene conto della biodiversità del Mare Adriatico e dei danni che un impianto del genere potrebbe arrecare al settore della pesca.

La problematica dell’impatto ambientale si ricollega anche alle precedenti proposte avanzate dall’associazione “don Milani” e dalla “Fonte”. Il 4 giugno scorso, infatti, in un incontro al Cosib di Termoli, era stato proposto il progetto di un Molise a emissioni zero. Alla base della proposta vi era la nascita di un impianto galleggiante supportato da una rete di comunità energetiche in grado di creare un patrimonio di energie rinnovabili che possa rispondere alla domanda energetica. Da questa proposta, come dichiarato da Crucianelli, la nascita di un comitato denominato per l’appunto “Comitato 4 giugno”. Un’idea che però si scontra con il progetto di Maverick in quanto “un parco eolico offshore – chiudono le associazioni nelle loro osservazioni –  per le implicazioni che ha, non può essere una questione ipotecata unilateralmente da interessi privati”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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