Inquinamento Piana di Venafro, la sindaca Passarelli “Quanto ho fatto è stato doveroso”

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VENAFRO – Inquinamento della Piana di Venafro, chiamata in causa dopo le ordinanze di sospensione dell’attività agricola e di consumo dei relativi prodotti su una determinata area di terreno del territorio di Pozzilli, la sindaca di quest’ultimo Comune Stefania Passarelli ha replicato andando ai fatti.

“Lasciamo agli altri le castronerie e passiamo ai fatti. – dice la Passarelli – Il 6 dicembre scorso il Procuratore della Repubblica, dr. Fucci, ha trasmesso ai Sindaci di Sesto Campano, Venafro e Pozzilli la relazione sulle indagini svolte in merito ai fatti di inquinamento nella Piana; relazione redatta dal suo Sostituto Procuratore, dr.ssa Andricciola. Tanto ha trasmesso il dr. Fucci ai Sindaci “per quanto di loro competenza”.
E già questa locuzione – “per quanto di loro competenza”- dovrebbe far intendere  – ha scritto la Passarelli in un comunicato stampa – ai più, l’ovvio: la Procura si attendeva l’adozione da parte dei Sindaci dei provvedimenti di loro competenza.
Quali? I provvedimenti da adottare sulla base delle risultanze della relazione. Queste:
a) “sono state individuate zone della piana di Venafro caratterizzate da inquinamenti da metalli pericolosi per la salute pubblica; zone inquinate che vanno bonificate a tutela della salute pubblica”;
b) “le zone interessate dall’inquinamento da cadmio, e non solo, sono abitate e in parte destinate alla produzione del grano e delle olive” – il grassetto non è mio, lo ha usato la Procura;
c) la superficie totale potenzialmente contaminata da cadmio è di circa 50 ettari, solo 10 dei quali ricadenti nel Comune di Pozzilli. Soli 10 ettari che a giudizio dei periti della Procura sarebbero stati inquinati da “attività industriali pregresse” – attività svolte da due fabbriche chiuse ormai da anni.
Bene; appreso quanto sopra, non segnalatami dalla Procura alcuna attività industriale pericolosa per la salute da bloccare, ho fatto quanto segue:
a) ho proposto a tutte le Autorità, a vario titolo competenti, la costituzione di un tavolo tecnico “per la condivisione delle più efficaci, ragionevoli, concretamente fattibili misure da adottare a tutela della salute e dell’ambiente”;
b) ho disposto la sospensione dell’attività di coltivazione sui 10 ettari di terreno contaminati da cadmio ed altri metalli pericolosi, come da studi dell’Istituto Superiore di Sanità;
c) sto studiando da giorni le azioni da porre in essere per attingere ai fondi necessari alla bonifica delle aree – in stretto, quotidiano contatto con gli agricoltori di Pozzilli.
A tanto aggiungo che quale Presidente del Consorzio Industriale ho verificato che l’ufficio tecnico abbia diffidato il concessionario dell’impianto di depurazione a risolvere immediatamente tutte le criticità che relativamente allo stesso ha evidenziato altro perito della Procura.
Quanto ho fatto è stato doveroso.
Doveroso sia da un punto di vista morale: devo proteggere la salute dei cittadini; sia da un punto di vista giuridico: la mia inerzia avrebbe concretato il reato di omissione di atti d’ufficio, punito dall’art. 328 del codice penale.
E non sono certamente così imbecille – ha concluso la sindaca di Pozzilli –  da credere che l’inquinamento della Piana di Venafro sia da addebitare ai nostri agricoltori! V’è già un dato che smonta questa idiozia: ampia parte dei 30 ettari di terreno potenzialmente inquinati a Sesto Campano, è costituita da bosco comunale. E vogliamo pensare che il Sindaco di Sesto faccia spargere fungicidi nel bosco?
Questa a mio giudizio è la cosa più intelligente da dire a tutela dei nostri agricoltori, questo è il mio modo di tutelarli.
Altri si limitano a fare chiacchiere inconcludenti”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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