IL BLOG DEI RUNNERS – Overtraining: cos’è, come riconoscerlo e prevenirlo

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A  cura di Antonella Ciaramella, Campionessa Italiana di Combinata di Ultramaratona 50KM+6H.

L’Overtraining,  denominata anche “sindrome del sovrallenamento” è la condizione di stress dovuta all’eccessivo carico di allenamento a cui un atleta può andare incontro quando l’attività sportiva, in questo caso la corsa, viene praticata in modo estenuante o in una misura eccessiva rispetto alle proprie capacità e condizioni.

Quali sono le cause, sintomi e rimedi ? Andiamo ad osservare da vicino come questa condizione di sovraccarico potrebbe rivelarsi un ostacolo tra noi e l’obiettivo attraverso le strategie migliori per prevenirla o riconoscerla subito.

La sindrome dell’overtraining è molto comune, avviene quando il fisico non ottiene una rigenerazione. In particolare, nelle fasi di maggiore sollecitazione scheletrico-muscolare a seguito di una eccessiva distribuzione del chilometraggio o a seguito dell’ alta intensità di allenamento in una particolare fase della preparazione di un obiettivo.

La condizione di affaticamento generale che questa “sindrome” può comportare può essere sia transitoria ,dovuta ad una delle condizioni che andremo ad approfondire, ma potrebbe anche essere causa di danni a medio o a lungo termine qualora venissero trascurati i sintomi.

Uno studio condotto da M. B. Johnson, S. M. Thiese spiega come l’overtrainig incida in modo abbastanza comune con un tasso degli atleti affetti stimato tra il 7% e il 20% per ogni stagione di allenamento. Lo studio inoltre evidenzia come, negli sport di endurance, l’ overtraining sia un “fenomeno” ancor più diffuso.

I fattori scatenanti a determinare la sindrome del sovrallenamento sono da individuare oltre che nell’eccessivo allenamento anche nel proprio stile di vita (stress, mancanza di sonno, cattive abitudini alimentari).

I sintomi più frequenti  attraverso cui l’overtraining si manifesta sono:

  • Aumento della frequenza cardiaca in allenamento (anche quando svolto a bassa intensità) affaticamento accompagnata da una sensazione di malessere diffuso oltre che della frequenza cardiaca anche a riposo.
  • Irritabilità e malessere, perdita dell’appetito e spossatezza.
  • Diminuzione di peso corporeo, in particolare per la perdita di massa magra.
  • Netta diminuzione in termini di prestazioni nella performance atletica con difficoltà nella fase del recupero, anche a seguito di attività di scarsa intensità.

Questa condizione fisiologica di stress, ha un impatto notevole non solo ovviamente dal punto di vista fisico ma anche soprattutto psicologico. E allora prevenirla potrebbe essere una soluzione efficace per evitare di compromettere il proprio obiettivo, ma in che modo ? Tenendo traccia dei propri allenamenti, dando il giusto spazio al recupero e al riposo, soprattutto nei periodi in cui l’allenamento raggiunge il picco per intensità e distanza. Dedicandosi al riposo attivo come momento per rigenerarsi, praticando attività sportive alternative ma complementari e a minore intensità come scarico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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