REGIONE – Allarme ospedaliero: Micone, Iorio, Cefaratti e Romagnuolo chiamano in causa i Ministeri della salute, del Mef e della coesione territoriale

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CAMPOBASSO – L’allarme sulla situazione sanitaria in Molise con particolare riferimento a quella ospedaliera privata, viene rilanciata da 4 consiglieri regionali: Micone, Iorio, Cefaratti e Romagnuolo.

Attraverso una lettera inviata ai Ministeri della salute del Mef e della coesione territoriale, espongono quanto potrebbe accadere con la chiusura delle stesse strutture private accreditate.

Egregi Ministri,

siamo costretti a sottoporre alla Vostra attenzione e a chiedere un Vostro intervento a favore del Molise a causa della gravissima situazione che si sta verificando a livello locale e relativa alla situazione sanitaria.

Infatti la già drammatica organizzazione della rete ospedaliera pubblica, così come prevista dal POS in vigore e da quello posto all’attenzione del tavolo tecnico da parte del presidente/commissario ad acta Donato Toma, viene aggravata ora da provvedimenti di sospensione anche per le strutture private accreditate e convenzionate.

La programmazione dell’organizzazione della rete dell’emergenza, con particolare riguardo alle patologie tempo dipendenti, è già di per sé carente in quanto elimina una serie di servizi che vanno dalla chiusura del reparto di emodinamica negli ospedali pubblici regionali fino al trasferimento dei pazienti molisani con ictus emorragico fuori regione (senza calcolare l’incisione che la distanza e il tempo avrebbe sull’aggravamento di patologie dove il tempo, appunto, è fattore fondamentale per ridurre i tempi dall’evento al trattamento e per garantire il trattamento non solo in termini di riduzione di mortalità ma anche in termini di riduzione della disabilità).

A questa situazione fanno seguito, oggi, i provvedimenti assunti non solo nei confronti dei maggiori istituti convenzionati e accreditati, ossia dell’ IRCSS Neuromed e Gemelli SpA (che di fatto partecipano all’organizzazione della rete dell’emergenza), ma anche delle cliniche minori.
In particolare, senza prevedere una valida alternativa per le cure dei pazienti, Regione Molise e Asrem chiedono la sospensione delle attività sanitarie in atto e programmate nonchè la dimissione dei pazienti compresa l’interruzione della continuità assistenziale. Quindi, di fatto, la chiusura delle strutture.

Le ripercussioni di queste azioni non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni.

Chiediamo dunque un Vostro l’intervento per scongiurare atti che mettano a serio rischio la salute e la vita dei molisani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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