STELLANTIS – La Gigafactory di Termoli partirà nel 2026: entro 4 anni 2000 posti di lavoro

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TERMOLI – Lo stabilimento di Stellantis che sarà trasformato in gigafactory entrerà a pieno regime entro il 2030.

Un investimento pari a 7 miliardi di euro, 2000 mila nuove occupazioni entro il 2030. Sull’impianto di Termoli il contributo del governo italiano è di 370 milioni circa.

È quanto emerge dall’incontro tenutosi a Roma tra la direzione di Stellantis e i sindacati. Per l’occasione, sono stati forniti i primi dettagli e una vera e propria roadmap sul piano di progressiva trasformazione dello stabilimento di Termoli.

Uno stabilimento storico, dove oggi lavorano più di 2300 persone, che nel corso dei decenni è stato protagonista della crescita economica e dello sviluppo dell’intera Regione e che ha rappresentato un vero e proprio punto di riferimento per tante generazioni. Il cambiamento, atteso ma al tempo stesso così importante da essere anche in un certo senso temuto, rappresenta la fine di un’epoca e il passaggio ad una nuova fase economica e sociale.

Le incognite sulla riconversione, che a lungo hanno angosciato famiglie e sindacati, sembrano dissiparsi: da fabbrica di motori e di trasmissioni, lo stabilimento sarà trasformato in gigafactroy di batterie per auto elettriche ed arriverà a pieno regime nel 2030.

L’operazione è stata possibile attraverso la joint venture Acc, formata dalla stessa Stellantis con Mercedes e con Total, che avrà una capacità industriale da 40 gigawatt ora.

Come spiegato da Repubblica, quotidiano controllato dalla holding Exor, partecipata di Stellantis, a gennaio 2023 ci sarà l’acquisizione delle aree libere e del fabbricato di Termoli 2, dove la produzione dei cambi andrà avanti fino al primo quadrimestre del 2024. Da ottobre 2023 inizieranno i primi lavori su aree libere per la costruzione del complesso dove verrà sviluppato il primo modulo e l’unità di pannelli solari per la produzione di energia elettrica. L’inserimento della prima parte del personale si avrà nel 2024, quando si partirà con l’installazione degli impianti necessari per la futura produzione. Da gennaio 2025 inizieranno le prime fasi di inserimento del personale Stellantis in Acc e anche i primi interventi in previsione degli altri due moduli, che entreranno poi in funzione nel 2028 e nel 2030. La produzione dei motori fire continuerà fino alla fine 2026, quando inizierà la produzione di batterie nel primo modulo.

Termoli diventerà quindi il terzo polo europeo di produzione di batterie, con gli altri due impianti in Francia e Germania, a cui si aggiungeranno due fabbriche negli Usa e in Canada.

I riassorbimenti di personale, previsti da gennaio 2025, prevedono una fase formativa che richiederà anche una disponibilità a lavorare per massimo sei mesi a Douvrin in Francia.

Intanto, i sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr hanno sottolineato in una nota: “andrà garantito un congruo trattamento di trasferta per l’eventuale periodo di lavoro e formazione da svolgere in Francia. Infine chiediamo un’intesa che offra la massima tutela possibile in termini di continuità normativa e salariale per tutti i lavoratori coinvolti. Per risolvere questi problemi i prossimi incontri dovranno coinvolgere la joint venture subentrante ACC e poi naturalmente le Istituzioni locali e nazionali. Ma siamo fiduciosi che sapremo trovare le giuste risposte per i lavoratori, poichè il risultato è di grande importanza: la riconversione della più grande fabbrica di motori di Italia e la occupazione di oltre 2.000 lavoratori”.

“Abbiamo acquisito un risultato importante – ha spiegato Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl – Ci sarà tutta la fase di transizione, nella quale si interverrà con ammortizzatori sociali e formazione professionale. Per noi è fondamentale che vengano assunte tutte le garanzie necessarie per la tutela occupazionale e favorire il processo di tutela delle professionalità, che inevitabilmente cambieranno. Dal nostro punto di vista è necessario coinvolgere tutte le istituzioni, a partire da quelle territoriali per avere le garanzie di utilizzo degli ammortizzatori necessari per accompagnare tutto il processo di transizione”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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