VENAFRO – Furto sacrilego dello storico Busto argenteo di San Nicandro, dopo 36 anni la gente continua a ricordarlo

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VENAFRO – L’alba del 25 giugno 1986 fu un risveglio terribile, terrificante per Venafro e i venafrani.

Ladri sacrileghi, rimasti sconosciuti, rubarono il veneratissimo e storico Busto argenteo del Patrono San Nicandro, magnifica ed inarrivabile opera della seicentesca Scuola Orafa Napoletana, portandolo via nottetempo dalla sacrestia della Chiesa di Cristo (o SS. Viatico). Vi era stato momentaneamente riposto dati i lavori di restauro all’Annunziata, luogo di culto in stile barocco poco distante e dove di solito venivano poggiati e custoditi i simulacri sacri cittadini un anno intero per portarli in processione in occasione delle festività patronali di metà giugno, cosa che tuttora avviene.

Ma con altro Busto del Patrono realizzato nel 1987 e non già con quello storico della Scuola Orafa Napoletana del ‘600, purtroppo mai più ritrovato! Sono quindi 36 anni esatti, con domani, che Venafro è ”orfano” del suo originale Busto di San Nicandro, anche se la città non ha tardato ad eleggere il nuovo simulacro -foggiato nel Pisano dalle mani dello scultore di origini molisane, Alessandro Caetani- quale nuova immagine patronale, venerandola senza remora alcuna. Quel bellissimo, suggestivo e sorridente volto del San Nicandro, rubato 36 anni orsono e mai più recuperato, continua però a restare nei ricordi e negli occhi di tanti sia a Venafro che nei Comuni limitrofi, data appunto la sua suggestione espressiva, particolarmente avvincente.

A testimoniarlo anche donne isernine nell’ammirarlo pochi giorni prima del terribile furto sacrilego a Venafro nella loro Cattedrale pentra in occasione di importanti celebrazioni celestiniane, che appunto vollero il momentaneo trasferimento dell’immagine di San Nicandro nel capoluogo provinciale.

“Ha un volto bellissimo ed accattivante -affermarono estasiate tante fedeli che lo ammiravano da vicino nella Cattedrale isernina- che sorride assai piacevolmente. E’ particolare e lascia pensare, commuovendo tantissimo!”.

Pochi giorni però, appena riportato a Venafro per le festività patronali dell’86, e lo storico San Nicandro venne rubato! La città ne rimase sconvolta, all’epoca accadde di tutto, la gente era disperata, gridava, accusava e si cercò in ogni modo di ritrovarlo. Tante le indagini, molti i personaggi attivatisi, si batterono tantissime piste, si pensava di essere sul punto del gran recupero, ma non ci fu nulla da fare: lo storico e veneratissimo simulacro sparito e ladri sacrileghi volatilizzati! Sono trascorsi 36 anni da quella terrificante alba del 25 giugno 1986 e pensate che Venafro abbia dimenticato ogni cosa, una volta realizzato l’anno successivo nell’87 il nuovo Simulacro del Patrono San Nicandro? Assolutamente no!

Tutti a Venafro continuano ad avere nel cuore, nella mente e negli occhi il bellissimo Simulacro Patronale rubato 36 anni orsono, sperando che in un modo o nell’altro prima o poi possa essere ritrovato e restituito alla città! Utopia, sogno? E’ bello vivere di sogni, che molte volte si avverano …!

                                                                                             Tonino Atella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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