Il Molise anticipa la stagione balneare, tra nuove idee e vecchi problemi

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BASSO MOLISE – La nuova stagione balneare si aprirà in anticipo rispetto agli anni scorsi, apertura prevista già dal 1° maggio.

Il Molise “allunga” l’estate, con gli stabilimenti balneari che saranno aperti per ben cinque mesi all’anno.

“La stagione balneare in Molise inizia il 1° maggio e termina il 30 settembre di ogni anno”, si legge nell’ordinanza firmata dal direttore del servizio demaniale della Regione, che va a modificare le date precedenti che fissavano nel 1° giugno l’inizio della stagione balneare e nel 15 settembre la chiusura.

“Durante questo periodo i concessionari delle spiagge – recita ancora l’ordinanza – devono garantire il servizio di salvataggio con le modalità previste dall’ordinanza di sicurezza della Capitaneria di porto recepite nel piano regionale di sicurezza delle spiagge”.

Nello specifico, “Il concessionario delle strutture è tenuto ad aprire al pubblico, sia per la balneazione sia per l’elioterapia, obbligatoriamente nei seguenti periodi: negli ultimi due weekend lunghi di maggio e cioè nei giorni 20, 21, 22 maggio e nei giorni 27, 28 e 29 maggio; dal 1° giugno al 31 agosto; nei primi due weekend lunghi di settembre e cioè nei giorni 2, 3, 4 settembre e nei giorni 9, 10 e 11 settembre”.

Per quanto riguarda le prescrizioni sull’uso delle spiagge molisane resta in vigore durante tutto l’anno il divieto di campeggiare con tende, roulotte e camper sulle spiagge con acque riservate alla balneazione, con l’eccezione delle aree appositamente autorizzate.

Una vera e propria rivoluzione per il turismo nella nostra Regione, afflitto dagli atavici problemi dovuti all’assenza di prospettive di sviluppo culturale, infrastrutturale, di mercato e di comunicazione. La comunicazione, un aspetto che ha visto la nostra Regione vivere negli ultimi anni una vera e propria ribalta sui media nazionali e internazionali ma che tuttavia non è riuscito a fungere da volano per progetti che potessero davvero rilanciare il turismo.

Il prolungamento della stagione balneare appare in questo contesto come un’occasione per avviarsi verso la necessaria destagionalizzazione del turismo sulla costa molisana. Se si esclude Termoli, dove il turismo è per vocazione non solo balneare, gli altri quattro centri costieri appaiono spesso abbandonati e isolati durante il resto dell’anno. C’è voluta una pandemia per arrivare ad una decisione che prevedesse l’apertura degli stabilimenti balneari anche oltre il periodo che va da metà giugno a metà settembre.

La decisione è stata accolta con entusiasmo dagli addetti ai lavori; gli stabilimenti balneari avevano invocato a lungo questa svolta e anche il presidente della giunta regionale Donato Toma, alla Bit di Milano, ha annunciato l’intenzione di destagionalizzare il turismo in Molise.

Proprio alla Bit, il Molise ha avviato e pubblicizzato la nuova stagione turistica senza però presentare una proposta comune e integrata che accomunasse tutte le quattro località che sono interessate dalla nuova ordinanza. In particolare, Termoli e Campomarino hanno presentato le novità previste per l’estate. L’assessore al turismo del Comune di Termoli Michele Barile ha presentato una cartolina digitale di Termoli. Abbiamo avuto un incremento di turisti negli ultimi anni – ha dichiarato Barile – consapevoli di quanto il nostro territorio ha da offrire. Quest’anno stiamo uscendo dal lungo periodo di pandemia, le restrizioni stanno venendo meno e siamo decisi a ripartire al meglio”. La località che più delle altre aumenta il numero di turisti nei mesi estivi è Campomarino. Qui la scorsa estate l’incremento di presenze è stato notevole, con picchi vicini ai 90 mila turisti, ma Campomarino è anche il luogo nel quale la nuova stagione estiva, a seguito del tremendo incendio che ha cancellato la pineta, è attesa come un momento di vera e propria rinascita:  “Quest’anno – ha spiegato l’assessore al turismo Michele D’Egidio – si spera di poter uscire definitivamente dalla pandemia per rilanciare il turismo nel nostro territorio, a questo scopo abbiamo rilanciato la nostra APP interattiva, la guida turistica dell’Istituzione Centro Servizi Turistici e Culturali e una serie di iniziative in programma per l’estate. Campomarino è l’unica bandiera blu in Molise ormai da diversi anni ed ha vissuto un importante incremento dell’afflusso turistico, in particolar modo negli ultimi due anni”.

In entrambe le località la maggior parte dei balneatori è pronta a ripartire con largo anticipo rispetto agli anni scorsi. Anche a Montenero e Petacciato l’anticipo della stagione balneare è visto positivamente, come sottolineato dai sindaci Contucci e Di Pardo.

Già da diverse settimane i titolari dei lidi della costa molisana si stanno organizzando coi consueti lavori di pulizia delle spiagge, sistemazione degli stabilimenti e inizio dei lavori in vista dell’inizio dell’estate.

Le prove generali ci sono state nella giornata odierna: in occasione della Pasquetta molti turisti si sono riversati sulla costa molisana e diverse attività hanno deciso di ripartire proprio in questa occasione. Nonostante le condizioni climatiche non particolarmente vantaggiose, un buon numero di visitatori si è recato in Molise a testimonianza del fatto che la voglia di ripartire è tanta.

Tuttavia, come emerso anche nella recente Bit di Milano, l’assenza di progettualità e la mancata collaborazione tra i centri costieri rappresentano il più grosso limite allo sviluppo turistico.

Se dal 1° maggio gli ombrelloni riapriranno e le spiagge saranno pronte ad accogliere i turisti, ad oggi non è emersa nessuna programmazione e nessuna campagna volta a valorizzare il turismo in Molise. In nessuno dei quattro centri costieri è stato ad oggi predisposto un programma estivo, che con molta probabilità sarà reso noto come negli anni scorsi a stagione già iniziata. Una circostanza che lascia trasparire l’impreparazione, anche dei fornitori di servizi e delle attività,  a seguito di una decisione, quella di anticipare la stagione balneare, che era tutt’altro che inattesa. Quello che manca è una rete, una coordinazione tra i quattro Comuni che appaiono spesso contrapposti l’uno all’altro in una competizione che non ha nulla di positivo per il movimento turistico e tutto l’indotto che ne deriva.

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